venerdì 6 aprile 2018

Lorenzo Piccone alla Ubik di Savona


Sono tanti i talenti puri che si muovono nell’area savonese. Parlo di musica, ovviamente.
Mi riferisco ad un pool di giovani e meno giovani che in altri tempi e in altri luoghi sarebbero diventati miti del rock, del blues, del jazz, del folk, del prog e del pop. E mi viene da pensare... è un'era sbagliata, manca per quasi tutti la giusta visibilità, quella che spetterebbe di diritto a chi ha qualcosa qualcosa in più per grazia ricevuta: il contesto non permette più di esplodere col solo talento, come capita in quasi tutti i mestieri, e la musica è considerata un hobby, un qualcosa in più da mettere in mostra, ma da tenere ben separata dalle "cose serie"!
La visibilità di cui parlo è una cosa necessaria, perché il musicista che crea deve anche condividere, il più possibile. E’ questo il suo scopo.
Sono davanti a Lorenzo Piccone che presenta il suo nuovo album, “Soul Searching”, e siamo alla Ubik di Savona, salotto nobile della città, per i contenuti che solitamente propone.
Lo scenario che si presenta è di una bellezza unica per gli “ammalati” di musica come io sono, perché lo sfondo della scena è carico di strumenti musicali, perlopiù sconosciuti ai presenti.
Alle spalle di Lorenzo trovano posto le cose più “semplici”, dalla chitarra alla mandola, passando per il bouzouki e la lap steel guitar, arrivando alla resofonica.
Alla sua destra un banchetto con su il prodotto di un liutaio locale, un maestro, Giuliano Calcagno, che mette in mostra tutta la sua arte abbinando la qualità agli aspetti estetici e innovativi, inventando cose che credo non abbiano uguali. Sarà lui stesso a raccontarsi nel video a seguire.
Alla sinistra di Piccone si trova Rosi Marsala, che dipinge mentre Lorenzo suona, e la sua mano educata scorre sullo sfondo, visibile a tutti, alle spalle del musicista. Anche lei si presenta da sola nel video.


Ma non è una vetrina fine a se stessa, perché esiste la connessione, lo scambio delle arti, e il buon Lorenzo, tutto quel ben di Dio non si limita solo ad osservarlo, ma lo suona pressochè in toto, e la performance si trasforma in una seduta didattica, un momento formativo in cui i presenti apprendono qualcosa di più. Sono rimasto molto colpito dall’insieme.
Ritorno a bomba. Lorenzo Piccone appare ai miei occhi un alieno, capace di destreggiarsi con ogni “attrezzo”, giocando su echi e riverberi, mettendo in campo una voce incredibile, coinvolgendo i presenti, proponendo ritmi e musiche lontane dalla nostra cultura, regalandoci la sua anima e i suoi segreti, trasferendo i suoi racconti musicali a chi lo sta ascoltando con attenzione.
Lo guardi concentrato sulle sue dite che muovono, entrambe, nel senso giusto, mentre la voce, a volte calda e altre graffiante, si diffonde nella sala, e gli aspetti visual si miscelano all'essenzialità e… si ritorna al senso della musica, quella che ti fa stare bene, che non ha bisogno di incasellamenti, che distrugge ogni barriera e procura gioia e voglia di partecipare.
Ah Lorenzo! Un po’ prima dovevi nascere!