domenica 18 febbraio 2018

Nathan e Il Cerchio D'Oro live al Teatro Don Bosco di Savona


La serata del 16 febbraio 2018 resterà nella storia savonese, e non solo per quanto accaduto in ambito musicale.
Era di scena la musica progressiva proposta da due band cittadine di lungo corso, Il Cerchio D’Oro e i Nathan e la doppia presenza autorizza a definire l’evento un mini “Festival Prog”.
E’ evidentemente una storia di amicizia, rapporto consolidatosi tra le due band negli ultimi tempi grazie ad un progetto benefico che ha raccolto molti consensi e… denaro, una somma ben precisa utile all’acquisto di una culla termica per il trasposto di neonati.

La bellissima notizia - annunciata in diretta dal palco da Massimo Pacini, membro del Lions Club Savona Torretta - è quella che l’obiettivo è stato quasi raggiunto, grazie alla diffusione di un video rilasciato nell’occasione delle feste natalizie, catalizzatore di offerte cospicue e condivisioni multiple. Ed è stato proprio il Dott. Amnon Cohen, Direttore della Struttura Complessa di Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale San Paolo di Savona e dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, a descrivere i dettagli tecnici di tutta l’operazione, sinceramente sorpreso dal raggiungimento dell’obiettivo: se è vero che è sempre più difficile vivere  di musica, nel senso del “mestiere”, è altrettanto vero che attraverso di essa si possono fare piccoli miracoli, ed è questa una dimostrazione significativa.
A completamento informativo aggiungo che il brano in questione - “Almeno un attimo, il Natale degli altri” - nasce da un’intuizione di Bruno Lugaro e dal completamento musicale di Piergiorgio Abba (Nathan). Il successivo lavoro di squadra ha visto il coinvolgimento musicale de Il Cerchio D’Oro e quello organizzativo del Lions Club Savona Torretta, di MusicArTeam e l’azione della Croce d’Oro di Albissola Marina.

Ed ecco l’ultimo atto della serata, occasione che difficilmente si ripeterà vista la situazione davvero unica…


Ma prima di questo bis generalizzato sono saliti on stage due veri gruppi omogenei, e si è quindi assistito ad un paio di ore di musica che ha incollato il folto pubblico alle comode poltroncine rosse del Teatro, un luogo che ha suscitato in me miriadi di ricordi, di bambino e di adolescente.
Per chi veniva da “fuori” città o per chi non ha vissuto quei giorni per mero fatto anagrafico, certi aspetti, che ho sottolineato prima del concerto, possono essere sembrati poco comprensibili, ma memoria e musica sono “entità” inscindibili, e se è vero che è proprio nel campetto adiacente al Teatro che mi sbucciavo le ginocchia ogni domenica mattina, è altrettanto vero che attorno ai miei 16-17 anni i Salesiani - così chiamavamo il luogo in quei giorni - era l’unico cinema in cui potevamo vedere a ripetizione “Yessongs”, “Pink Floyd a Pompei” e “Pictures at an Exhibition”.
Ma andiamo oltre le mie rimembranze…

Aprono il concerto i Nathan, attivi da molti anni e dediti soprattutto alla proposizione di musica progressiva altrui, dai Genesis ai Pink Floyd. Ma questo è il passato! Nel 2016, dopo una lunga incubazione, nasce il loro primo album di inediti, “Nebulosa”, per AMS, e… esplode la creatività, tanto che nel prossimo mese di marzo, a distanza di solo due anni dall’esordio discografico, uscirà il nuovo disco, “Era”, sempre per AMS, proposto in minima parte (2 brani) nel corso della serata.
Oltre ai già citati Bruno Lugaro (voce) e Piergiorgio Abba (tastiere), troviamo alla batteria un altro elemento storico - Fabio Sanfilippo -, Mauro Brunzu al basso e una new entry, il chitarrista Andrea Laurino a cui è toccato il compito non facile di sostituire Daniele Ferro, creatore delle parti solistiche di entrambi gli album.
I tempi ristretti - circa un’ora per band - hanno imposto delle scelte esecutive e i Nathan, oltre ai due brani inediti - uno dei quali all'interno del video a seguire - hanno presentato un sunto di “Nebulosa”, l’album di esordio.
Nonostante il recente cambiamento della line up e una non eccessiva attività live pregressa (ma questo è un elemento che caratterizza tutti i gruppi prog) il sound dei Nathan è apparso solido, coeso e convincente, e il pubblico ha chiaramente apprezzato la performance. L’affiatamento può progredire solo con l’aumento delle occasioni live, ma ciò che si è visto sul palco è da apprezzare in toto. E le sorprese non sono finite perché il nuovo disco, che ho avuto l’opportunità di ascoltare in anteprima, rappresenta una vera evoluzione e sarà una sorpresa per gli appassionati del genere.
Eccone un assaggio…


Il cambio set serve a Max Pacini per completare l’opera benefica, una raccolta di offerte gestita in loco dalla Croce d’Oro di Albissola Marina abbinata al sorteggio di tre piatti in ceramica di grande valore, regalati ad altrettanti partecipanti fortunati.

Entra in scena Il Cerchio d’Oro in formazione tipo, quella dell’ultimo album, “Il fuoco sotto la cenere”, uscito per Black Widow Records la scorsa estate: Franco e Simone Piccolini alle tastiere, i gemelli Terribile - Gino e Giuseppe - alla batteria e al basso (e alla voci), Piuccio Pradal alla voce e alla chitarra ritmica e Massimo Spica alla chitarra solista.
La loro storia racconta di un gruppo di amici che costituiscono un “complesso” negli anni ’70 e, dopo la “normale vacanza” di alcuni lustri, si ritrova nella piena maturità e così, tanto per togliersi un po’ di soddisfazioni, dal 2006 ad oggi registra tre album, conosciuti ormai in tutto il mondo relativo alla musica progressiva: soddisfazioni di pubblico e critica!
Anche in questa occasione non si smentiscono e, proponendo un mix di tutta la loro produzione, divertono ed emozionano l’audience, un pubblico fatto di musicisti, amici e appassionati, davvero attento e concentrato, pronto però a lasciarsi andare al termine di ogni episodio musicale.

Anche per loro propongo un contributo video dell'esibizione…


Mi pare inutile entrare nei dettagli tecnici di una serata dai molteplici significati, che ha messo in mostra amicizia, voglia di attimi di piena comunione, partecipazione e altruismo.
Doveroso però un ringraziamento al fonico, Alessandro Mazzitelli e al “padrone di casa, Don Giovanni Margara.

L’ultimissimo atto, il bis già proposto, si chiude con l’intervento di Max Pacini che comunica che la benevolenza del pubblico ha praticamente azzerato il gap esistente nel pre-concerto tra la cifra raccolta e quella necessaria all’acquisto della culla termica, e nell’aria giravano alte parole magiche… musica e amore… amore e musica!