lunedì 13 marzo 2017

Plurima Mundi-“Percorsi”


Plurima Mundi-“Percorsi”

E' passato davvero tanto tempo dal rilascio del primo atto dei Plurima Mundi, ma questo secondo episodio musicale, Percorsi, è una chicca che  riconcilia con il mondo della musica in un momento di crisi generale significativa, e lo spazio temporale che unisce Atto I - l’album dell’esordio - all’attualità, ha permesso di elaborare esperienze e riflessioni sonore che rendono il presente lavoro davvero piacevole: mi sono emozionato ascoltandolo, e tutto questo sfugge a ogni tipo di razionalità.

Plurima Mundi significa essenzialmente Massimiliano Monopoli, perché è lui il driver di un autobus sempre in movimento, che ad ogni fermata favorisce l’andirivieni dei passeggeri, che a volte ritornano, e spesso lasciano il posto a nuovi sodali, consci della direzione impostata e con piena fiducia in chi gestisce il percorso. Ed è proprio Monopoli che, a seguire, dà luce ai rivoli del suo brillante progetto, rispondendo alla mie domande.
Sono quattro le tracce proposte - con bonus track finale che riporta la versione “single” di uno dei brani, L… Tu per sempre - suddivisi su circa quaranta minuti di musica magica.

Esordio strumentale - la lunga Eurasia, quasi undici minuti - che colpisce duro per effetto di un impatto avvolgente, con il violino in primo piano e frequenti “cambi atmosferici”, sostenuti da una sezione ritmica di primo piano e una buona attenzione per l’aspetto melodico.
Nei passi successivi - E mi Vedrai... per te, L. ... Tu per Sempre, Male Interiore - entra in scena la preziosa voce di Grazia Maremonti, e arrivano i significati, i messaggi legati ai contenuti racchiusi nel binomio spazio/tempo, un contenitore capace di intrappolare momenti che, grazie alla musica, possono essere condivisi e divenire pubblici, didascalici o meramente da godere in tutta semplicità.
Ruolo importante quello di Maria Giuseppina Pagnotta, scrittrice, che ha prodotto liriche che perfettamente si sposano alle composizioni di Monopoli.

Gli amori finiti, le persone che non ci sono più, i dolori che si accumulano e si portano dentro, i disagi del quotidiano… tutto questo è disegnato dalla musica dei Plurima Mundi, sonorità adatte a differenti situazioni, e proprio per questo collocabili nella area progressiva, anche se cercare un’etichetta precisa non è poi così importante. Ma la completa libertà espressiva e l’interazione strumentale - poco consona alle rigide regole - fa sì che si possa parlare di un ottimo prodotto di “Prog Italiano”…  e la speranza è che l’attività dei Plurima Mundi prosegua con una buona frequenza, per la felicità di chi è stato toccato dalla loro gioia musicale.



L’INTERVISTA A MASSIMILIANO MONOPOLI

Sono passati molti anni, mi pare sette, da quando commentai il vostro album d’esordio: cosa è accaduto in tutto questo tempo e perché uno spazio temporale così grande tra i due lavori?

In questo tempo  sono accadute varie vicende personali e cambiamenti nella vita che, da una parte hanno  fatto volare gli anni, mentre dall’altra hanno dato spunto al nuovo lavoro dal titolo “Percorsi”, distribuito dalla BTF, che si basa proprio sul percorso  effettuato durante questo periodo lontano a livello discografico seppur, in crescita  per quanto concerne l’attività live.

La formazione nel frattempo è cambiata…

Come dissi anni fa in più occasioni questo, più che essere un gruppo, è un progetto. In questi anni ci sono stati avvicendamenti e ritorni nella formazione, e la cosa bella è che siamo rimasti in ottimi rapporti con tutti gli ex elementi, che ho anche  ringraziato nei credits del CD. L’attuale formazione, che vede me (Massimiliano Monopoli) al violino elettrico, Massimo Bozza al basso, Grazia Maremonti alla voce, Silvio Silvestre alla chitarra, Lorenzo Semeraro al piano elettrico e Gianmarco Franchini alla batteria, ha da qualche anno una certa stabilità, ma non è escluso che, in un immediato futuro, possa esserci qualche ritorno di chi  negli anni scorsi ha contribuito  umanamente e musicalmente alla continuazione di questo progetto.

Il nuovo disco si intitola “Percorsi”: me ne parli?

Come ho scritto, “Percorsi”, è un lavoro che si basa su ciò che è accaduto in questi anni. Mi è piaciuto fare un viaggio non tanto immaginario all’interno della mente umana con l’iniziale “Eurasia”, brano strumentale, che “espone” le nostre radici  musicali contaminate con ciò che sentiamo in giro ed anche da ciò che si vede e si vive  giornalmente nella società. Il secondo  brano “… Per Te”, è un doveroso ricordo di una persona  speciale che non c’è più, il cui distacco è stato doloroso anche se, verso la fine, c’è una specie di promessa  e speranza di rivedersi nell’altra dimensione, con amore e serenità. Il terzo Brano “L…” è il racconto di un grande amore finito in modo strano ed inatteso, dura più di otto minuti ma è stato concepito e completato in soli tre giorni. L’ultimo, “Male Interiore”,  è una specie di riflessione finale che, sviluppandosi, lascia  lo spazio a varie interpretazioni non definitive. La bonus track è la versione single di “L” , iniziato come un piccolo scherzo ma che, riascoltandolo, è la parte essenziale oltre che del brano, direi, dell’intero CD. Quello che mi piace ricordare è la bella e spontanea collaborazione con la scrittrice Maria Giuseppina Pagnotta, con cui si è subito entrati in sinergia. Le musiche che ho composto  sono state magnificamente narrate con i suoi testi che, se ben ascoltati, facilitano a capire l’intero lavoro.

Come si ricollega al lavoro precedente?

Questo è un lavoro  che volevo si discostasse dal precedente per vari motivi. Non ci si può ripetere e creare delle idee musicali che si possono ben sviluppare, non è facile seppur affascinante. Sicuramente si sente un marchio di fabbrica riconoscibile nel sound. Il mio violino elettrico, il basso di Massimo Bozza e la voce di Grazia Maremonti sono la continuità sonora di ciò che fu il primo lavoro, ma la costruzione e gli arrangiamenti dei brani, secondo me, hanno un’impronta diversa, con meno rimandi al prog, con una tessitura armonica un po’ più fluida, mantenendo una certa melodicità. Dopo un primo ascolto qualcuno ha detto e scritto che è musica non etichettabile in cui si trovano vari stili ed, anche, sonorità da musiche da film. Beh questo era un po’ il mio obiettivo… andare avanti… speriamo di esserci riusciti!

Lo avete già presentato dal vivo? Sono previste date nell’immediato?

L’estate scorsa lo abbiamo testato interamente dal vivo, proprio per constatare l’impatto  e la reazione di chi è venuto ad ascoltarci. Tutto ciò ci ha dato  la tranquillità di poterlo incidere in un giorno, tranne la voce che è stata messa dopo per ovvi motivi tecnici di registrazione. Sì, sono previste date a cominciare dalla prossima primavera. Chi segue la nostra pagina Facebook  viene sempre informato in real time, un po’ come è accaduto per le varie fasi di realizzazione del CD.

Come giudichi lo stato del prog in questo particolare momento e quello della musica italiana in generale?

Non mi piace la parola  giudicare, al massimo posso esprimere un mio personale parere. Sinceramente non seguo molto la scena prog perché la reputo un po’ troppo ripetitiva negli schemi che si rifanno, stilisticamente, ai grandi del passato. Ci sono tanti gruppi tecnicamente validi e di alto livello. Quello che manca è l’aspetto melodico che secondo me è, invece, molto importante per potere realizzare qualcosa di fresco ed immediato, che possa sposarsi bene con  quello ritmico che dà la spinta al tutto. Senza una buona melodia anche i più grandi musicisti, alla lunga, possono diventare noiosi. La musica italiana? La definirei in “prognosi riservata” in attesa dell’auspicato risveglio dall’agonia dei falsi miti creati dai talent televisivi,  che danno spazio all’immagine ed al riciclare minestre sin troppo riscaldate. C’è poca creatività e, parere personale, forse “qualcuno”  vuole che vada cosi.

Hai già idea di quale potrebbe essere il futuro prossimo di Plurima Mundi?

Una cosa è certa. Non passeranno sette anni per il prossimo lavoro. Vorrei realizzarlo  entro due anni per concludere la mia idea iniziale di volere incidere tre lavori in dieci anni. Spero di farcela ma, a parte i numeri, sarà la creatività a fare capire quanto e quando potrà essere realizzato. Produrre un CD giusto per farsi vedere sul mercato non serve a nulla. Se, invece, il contenuto sarà all’altezza, ci sentiremo, moderatamente, presto!



Tracklist

1. Eurasia
2. E mi Vedrai... per te
3. L. ... tu per Sempre
4. Male Interiore (La Mia Età)
5. L. ... tu per Sempre (Single Version) (Bonus Track)

Line-up

- Massimiliano Monopoli / violin
- Grazia Maremonti / lead vocals
- Massimo Bozza / bass guitar
- Silvio Silvestre / electric guitar
- Gianmarco Franchini / drums & percussion

- Lorenzo Semeraro / piano