giovedì 15 settembre 2016

Paolo Siani feat Nuova Idea al FIM 2016


Il palco prog del FIM 2016, a Erba, l’11 settembre, ha visto tra i protagonisti Paolo Siani feat Nuova Idea, ovvero la storia del rock italiano integrata da nuove leve toccate dal sacro fuoco della musica progressiva.

E’ di fresca uscita l’album "Faces with no traces" e, al di là dei contenuti di cui parlerò in altra occasione, vedo un segnale preciso, quello della passione sopra ad ogni cosa, con una voglia di volgere lo sguardo al futuro tenendo ben salde le idee base e lasciandosi arricchire da forze fresche. Ovviamente metto al centro della mia chiosa Paolo Siani, di mestiere batterista, sin dagli albori del beat con la Nuova Idea.

La formazione vista al LARIOFIERE vede altre face conosciute, come Giorgio Usai alla tastiere - una vita tra Nuova Idea e New Trolls, nelle varie forme - e il vocalist e bassista Roberto Tiranti, il cui curriculum, se elencato, traborderebbe da queste righe.

Il manipolo di giovani musicisti a cui facevo riferimento è un pool bresciano, a cavallo tra due band emergenti di cui ho già parlato in questo spazio, Il Paradiso degli Orchi e gli Psycho Praxis: Michele Sambrici alla chitarra, Andrea Corti al basso, Paolo Tognazzi alla tastiere, Andrea Calzoni al flauto e voce, e il figlio d’arte Alessandro Siani.

Non è molto il tempo a loro disposizione, e quando l’organizzazione richiede il “contenimento” del set, nasce spontanea la ribellione da palco, e alla fine si può contare su circa un’ora di performance, seppur contraddistinta da un caldo infernale e da un’acustica… discutibile.

Ma questi alla fine restano dettagli, perché riuscire a calamitare l’audience è sinonimo di qualità, di compattezza e di gioco in team.

Il repertorio varia tra l’antico - bella la proiezione di immagini che riportano ad un’era irripetibile -, il passato recente (l’album Castles, Wings, Stories and Dreams è del 2011) e il presente a cui accennavo, ma ciò che si testa in queste situazioni supera la voglia di perfezione e la cura dei dettagli di ciò che si propone, essendo più rilevante la ricerca dell’intesa e del sound giusto.

E poi la cartina tornasole resta sempre la reazione del pubblico, che nell’occasione è apparso concentrato e molto partecipativo.

Davvero bravi!

 

Sottolineo una visita lampo, curiosa se si giudicano le tempistiche: Pino Sinnone, primo batterista dei Trip, arriva trafelato da Torino prima dell’inizio del concerto di Siani and friends e… riparte subito dopo la fine del set, rischiando di perdere il treno… questa si chiama solidarietà tra drummers?

 

E ora un po’ di immagini per entrare nell’atmosfera di giornata.