domenica 5 giugno 2016

Zanov-"Open Worlds"


Circa sei mesi fa presentai "Virtual Future", l’album di ritorno sulla scena, dopo oltre trent’anni, di Zanov (vero nome Pierre Salkazanov), uno dei pionieri della musica elettronica mondiale.
Questo il link per rileggere un po’ della sua storia e parte del suo pensiero:



Rotto il ghiaccio e aperto il varco, Zanov appare ora inarrestabile nel suo modus creativo, e arriva così Open Worlds, 44 minuti di musica strumentale suddivisa su 9 tracce.
Sintetizzatori, tastiere, campionario di tecnologia a disposizione del totale autarchismo di Zanov, che ci conduce in mondi lontani, apparentemente magici e irraggiungibili, dando così colore ai sogni a occhi aperti di chi ha la consapevolezza che il viaggio è possibile anche in assenza dell’elemento dinamico, perché lo stimolo prodotto dalle atmosfere di Open Worlds allarga ogni piccolo foro comunicativo e lo trasforma in un tunnel dalle infinite dimensioni, i cui parametri possono essere cambiati a piacimento.
La musica elettronica non è poi così semplice, e per chi identifica il messaggio assoluto con la lirica e il testo più o meno criptico, la dilatazione delle frequenze e l’ipnotismo sonoro posso diventare un freno alla comprensione ma… cosa c’è da comprendere?
Chiudiamo gli occhi e muoviamoci nella storia, accorciando latitudini e longitudini, gioendo dell’entrata in quei “mondi aperti” di cui Zanov possiede il passepartout, che fa girare con piacere nella toppa delle porte cosmiche,  per agevolare il nostro inserimento.

Open Worlds, colonna sonora di un film, virtuale o reale, poco importa… bentornato Zanov!