lunedì 23 maggio 2016

VANEXA: LIVE IN SAVONA


Come già annunciato il nuovo album dei Vanexa è prossimo all’uscita, disponibile dal 3 giugno. Il suo titolo è Too Heavy To Fly.
Ma il live del 21 maggio, sul magnifico palco montato come di consueto nella piazza principale della Fortezza del Priamar, a Savona, ha fornito l’occasione per avere una succosa anticipazione, e ben sette dei brani presentati sono parte del nuovo disco (in totale dovrebbero essere nove) targato Black Widow Records (nell’immagine della scaletta di serata, inserita a seguire, le nuove tracce sono quelle contrassegnate dall’asterisco).
Da segnalare la presenza come ospite in un brano dell’album di Ken Hensley, mitico fondatore degli Uriah Heep.
Giocano in casa i Vanexa perché le fondamenta presero forma in città, e della formazione originale troviamo ancora Sergio Pagnacco al basso e Silvano Bottari alla batteria. Completano l’attuale line up Pier Gonella alla chitarra, Artan Selishta -  altro chitarrista -  e la new entry Andrea “Ranfa” Ranfagni, vocalist e frontman.
Nell’occasione si è unito un ospite di prestigio, ex componente della band e titolare di numerosi progetti paralleli, Roberto Tiranti.
Uno stralcio di serata è rimasto intrappolato nella mia video camera ed è visibile a fine post.
Il concerto era inserito in un nuovo contest, il Savona Rock Festival che ha visto in prima fila, in qualità di organizzatrice, Radio Savona Sound, che ha così celebrato nel modo migliore l’incessante attività che ha toccato ormai i quant’anni.
Tre giorni di eventi e azioni collaterali, ma ciò di cui sono stato testimone è il concerto dei Vanexa, entrati in scena come headliner dopo il trio rock blues locale Groove Monkeys, e un’inedita e interessantissima band gallese, i Sendelica, - da ascoltare con attenzione il loro sound psichedelico basato sulla sperimentazione e su strumenti inusuali come il Theremin, il più antico strumento elettronico esistente.
Se con la prima band la temperatura musicale doveva ancora salire… se con i Sendelica era richiesta attenzione e concentrazione per cercare di catturare una proposta sconosciuta, sono bastati pochi secondi e un riff pesante di chitarra perchè parte del pubblico, sino a quel momento composto, accorciasse di colpo le distanze, guadagnando la massima vicinanza al palco, dando il via allo scambio tipico dei concerti metal, dove è bandita la compostezza, così come la staticità e i volumi moderati.
Non credo ci sia stata la possibilità di realizzare prove corpose, ma l’energia appare da subito qualcosa di incontenibile: la sezione ritmica - l’elemento più collaudato - è straripante e i virtuosismi dei due chitarristi regalano momenti di puro spettacolo e sono tanta manna per gli amanti dello strumento. Appare da subito integrato Andrea Ranfa, anch’esso impegnato in molteplici progetti, non tutti rivolti al metal.
E a metà serata entra in scena un pezzo di storia… un frammento di cuore, quel Roberto Tiranti che riconduce verso brani del passato, in una set list divisa esattamente a metà, tra nuovo e storia pregressa.

Dice Silvano Bottari: "Too heavy too fly" è in certo senso un ritorno alle origini, quindi sempre un sound a metà strada tra i '70 e  la NWOBHM anni '80, ma con un groove più attuale e aggressivo; la novità del nuovo chitarrista Pier Gonella e il nuovo vocalist Andrea "Ranfa" Ranfagni hanno decisamente modernizzato e incattivito il nostro suono”.

Aspettiamo l’uscita del disco per un giudizio completo, ma di una cosa si può essere certi… i Vanexa sono tornati e ciò che hanno presentato è l’essenza di un “certo rock” immortale, al di là di ogni tipo di etichetta precostituita.