domenica 8 maggio 2016

Errata Corrige: Siegfried, il drago e altre storie


Errata Corrige: Siegfried, il drago e altre storie
CD+DVD/LP
Black Widow Records

Tornano gli Errata Corrige, rispolverando un album cult, diventato introvabile nella sua forma originale, ma rivitalizzato dalla tecnologia e dalla moltiplicità di formato, dall’immancabile vinile al CD/DVD: Siegfried, il drago e altre storie.
Strana storia quella della band torinese, ma comune a molte entità musicale di inizio seventies.
Provo a contestualizzare in estrema sintesi.
Siamo attorno al ’74 (gli EC nascono in realtà come trio nel ’73), nel pieno splendore del movimento che successivamente verrà etichettato come “progressivo”.
Le band d’oltremanica hanno portato la novità e, nonostante la complessità delle loro proposte, il pubblico recepisce e si appassiona ad una musica che rivoluziona lo status quo e ancora oggi, seppur all’interno della nicchia, ha numeroso seguito.
Ma la vera visibilità mondiale è racchiusa in un fazzoletto temporale, probabilmente il lustro di inizio decade.
Trovarsi al posto giusto e al momento giusto diventa, come sempre, fondamentale, e registrare un disco di puro prog nel 1975 - anno in cui gli EC realizzano “Siegfried…”, appare impresa ardua: l’atmosfera sociale richiede impegno e schieramento politico, e l’avvento dei cantautori sposa in pieno le nuove esigenze.
Sono molti i casi di chi, solo a distanza di tempo, riuscirà a realizzare un album rimasto nel cassetto per 40 anni, sino al momento in cui tutto diventerà più facile, ma certamente meno affascinante.
Gli Errata Corrige, prima di lasciare spazio al “nuovo”, decidono di registrare, seppur in modo avventuroso, il loro disco, poche copie e impossibili da recuperare.
E’ questo l’ultimo atto, dopodichè una band che tende agli aspetti meramente musicali tralasciando le ideologie, come tutti avevano fatto sino a quel momento, non può che sciogliersi al cospetto di una reale delusione, probabilmente insopportabile in giovane età.
L’intervista a seguire, realizzata con Marco Cimino - l’unico membro del gruppo rimasto costantemente e professionalmente in ambito musicale - chiarisce molti degli aspetti a cui ho accennato.
La Black Widow, come spesso accade, raccoglie l’opportunità di sottolineare e promuovere il lavoro del passato, e ripropone il supporto fisico antico con l’aggiunta del CD+DVD che aumenta le possibilità di fruizione.
Siegfried, il drago e altre storie” è un disco fantastico, che ripropone le visioni oniriche di giovani uomini intrisi della cultura musicale dell’epoca, tra Genesis e Jethro Tull, una trasformazione in musica di immagini, leggende e storie che appare fresca come appena “costruita”.
Ci sono all’interno tutti i richiami a quel mondo rivoluzionario - nel senso più musicale del termine - che ha catturato e unito in un lungo matrimonio milioni di appassionati di musica, e mi pare sia evidente un grande sforzo di ricerca dell’originalità, cosa complicata da realizzare in quei giorni, quando in giovane età ci si trovava nel turbinio delle emozioni provocate dal suono proposto da band irraggiungibili, nate quasi dal nulla, in maniera copiosa, e con elementi caratterizzanti diversi gli uni dagli altri.
Il DVD annesso alla confezione si distacca dal live che normalmente resta impresso nel formato, ma è piuttosto una sorta di making of della nuova registrazione, con l’aggiunta di una chicca, quel “Cadence and Cascade” che i King Crimson proposero nel 1970 nell’album “In The Wake Of Poseidon”.
Un album godibile, inossidabile al passaggio del tempo, tecnico e di facile ascolto al contempo: e chissà che non sia il prologo per la musica degli Errata Corrige nel nuovo millennio!


                                            L’INTERVISTA A MARCO CIMINO

Obbligatorio iniziare con cenni relativi alla vostra storia, per tutti quelli che non hanno vissuto i seventies: chi furono e… chi sono oggi gli Errata Corrige?

Inizialmente quattro amici, compagni di scuola che formarono una band giovanile con un progetto dietro, ispirato dalla musica che al tempo ascoltavamo. Abbiamo cercato di emergere nel contesto musicale di quegli anni, suonando spesso allo Swing club di Torino, uno dei pochi locali dove allora si faceva musica, che ospitava musicisti del calibro di JeanLuc Ponty, Gato Barbieri e tanti altri, o a concorsi e feste private. Oggi l’unico musicista professionista sono io – Marco Cimino - e ho avuto la forza e il coraggio di rimettere insieme la band, ovviando alla mancanza di esperienza dei miei vecchi amici, preparandoli, allenandoli e seguendoli con passione in nome del vecchio progetto.

Il vostro unico album, “Siegfried, il drago e altre storie”, è diventato un must all’interno della nicchia prog: che cosa vi ha spinto a riproporlo oggi, con una nuova veste?

L’idea è stata proprio quella di immaginarlo come avrebbe potuto essere allora se avessimo avuto tutti i mezzi necessari a realizzarlo. Il vinile originale è stato registrato su una registratore a 8 piste, in uno studio (G7) che aveva aperto i battenti pochi mesi prima. Noi eravamo decisamente inesperti, non conoscevamo nessuno a cui chiedere aiuto, per suonare le parti che avevamo scritto per altri strumenti. Ora, con la tecnologia a disposizione, le possibilità praticamente illimitate del multitracking e tutti i musicisti che in questi anni ho incontrato e che mi hanno dato la loro disponibilità, è stato tutto più facile. In più avevamo continue richieste del vinile che è praticamente introvabile.
Di qui l’idea di realizzare una nuova versione del materiale originale e di ristampare il vinile.

Ho ascoltato la vostra affermazione dove si evidenzia che la fine prematura degli EC è legata al fatto che non era tra i vostri obiettivi lanciare messaggi politici, in un momento storico in cui era necessario schierarsi:  possibile abbinare certe difficoltà, anche, al fatto che il 1976 coincide più o meno con lo scemare del prog, inteso come largo uso e visibilità del genere?

Sicuramente i tempi stavano cambiando, stava arrivando l’orda dei barbari cantautori, di lì in poi se non avevi messaggi politici introversi e testi criptici e sconclusionati non avevi futuro. In un lampo era finita la stagione d’oro del Prog, che tutti rimpiangiamo, non solo in Italia. Per i musicisti “puri” suonare è diventato difficile.

Che cosa significa rimettere le mani oggi, con la tecnologia attuale, su un album registrato all’epoca in modo avventuroso?

Ho già sottolineato le diversità in merito alle risorse tecnologiche dal ’76 ad oggi, ma tieni presente che nel registrare la nuova versione nessun sequencer o programmatore è stato usato. Le parti sono state eseguite realmente dai musicisti, come si vede dai video. Non ha senso fare questo tipo di musica programmandola al computer.

Come è avvenuto l’incontro con Black Widow, da cui è scaturita la possibilità di rilasciare un lavoro completo, CD/DVD e vinile?

Conoscevo già i ragazzi di BW avendo a lungo collaborato con il mio carissimo amico Tony D’Urso del progetto Abiogenesi, pubblicato per anni da loro, anche su vinile.

A proposito del DVD, anomalo rispetto allo standard, in quanto non costituisce la riproposizione di un live ma una sorta di diario in studio: come lo avete concepito?

Io dal 1980 ho sempre avuto uno studio di registrazione, è la mia prima casa, ci vivo la maggior parte del tempo. Assistendo alla nascita di questo remake mi è venuta spontanea l’idea di, in qualche modo, documentare il procedere del lavoro. Una volta visionati i video c’è voluto poco per farli diventare delle clip.

Mi spiegate la scelta di inserire nel DVD “Cadence and Cascade”, tratto da “In the Wake of Poseidon” dei King Crimson?

Un omaggio a quelli che per noi sono i principali e più importanti esponenti del Prog,  un regalo a chi ci segue, un divertissement per misurarsi su un brano che adoriamo, un cimento a confrontarsi con dei giganti, un ripescaggio per un brano meraviglioso che non tutti ricordano.

Avete suonato recentemente a Genova… cosa significa condividere il palco con amici di lungo corso?

Beh, registrare in studio è una cosa, puoi permetterti di rifare le tracce quanto vuoi, la tecnologia ti può aiutare un sacco, mentre dal vivo è un’altra cosa.
Ma con un pò di studio, buona volontà e impegno siamo riusciti, spero, a renderlo ascoltabile. L’impegno c’è stato soprattutto da parte di Guido, immobilizzato su una sedia: dal vivo il suo modo di suonare la batteria non può rendere al 100% e allora si è industriato ad imparare le parti di tastiera che io non riesco a suonare dal vivo, perchè impegnato col flauto o il piano principale. Gianni e Mike si sono ripresi le parti di chitarra acustiche che erano l’essenza del nostro suono e le parti vocali.

Che mondo musicale hanno trovato gli Errata Corrige dopo 40 anni?

Come detto io ho continuato a fare il musicista, riuscendo a farlo diventare un lavoro, cosa oggi quasi impossibile. Per cui non ho perso il contatto con il mondo musicale, in ogni senso. Concerti, registrazioni, produzioni, pubblicità, musiche da Tv e radio.
E anche seguendo il mercato discografico e le nuove tendenze.

Giriamo lo sguardo verso il passato: esistono rimpianti per qualcosa che, forse, poteva andare diversamente e che magari per rigidità intellettuale non è stato preso in considerazione?

Con il senno di poi qualcosa di più poteva succedere: il contratto sfumato con la Major per cambio improvviso del direttore artistico, o essere pubblicati da etichetta che cambia proprietario pochi giorni dopo, sono vere sfortune, ma essere rifiutati dal direttore artistico che nel ’63 aveva rifiutato i Beatles è sempre un gran bella soddisfazione!
Il più grande rimpianto però è quello di aver visto le Majors ingorde farsi sfilare il mercato discografico dalle dita, senza fare niente per evitarlo se non alzare il prezzo dei CD, mandando la maggior parte dei musicisti in rovina.

E ora, per finire, lo stesso sguardo va rivolto verso il futuro: che tipo di percorso musicale si può intravedere?

Per fortuna resiste un popolo coraggioso, per lo più di over 35, che ascolta realmente la musica, la compra e la sostiene, segue i concerti e, in definitiva, finanzia i musicisti. Per questo ha ancora senso passare giorni in studio di registrazione o attaccato ad un ampli o su una tastiera a dannare con queste maledettissime 7 note.

La "vecchia" registrazione

TRACK LIST:

1) VIAGGIO DI SAGGEZZA
2) DEL CAVALIERE CITADEL E DEL DRAGO DELLA FORESTA DI LUCANOR
a) Il Richiamo
b) Nella Foresta
c) Il Drago
d) Fuggi Citadel
e) Ritorno al Villaggio
3) SIEGFRIED (Leggenda)
4) SIEGFRIED (Mito)
5) DAL LIBRO DI BORDO DELL’ADVENTURE”

DVD

Viaggio di Saggezza  3:09
Del Cavaliere Citadel...  11:54
 Siegfried (Leggenda)  8:48
 Siegfried (Mito)  5:24
 Dal libro di bordo della “Adventure”  5:06
Bonus Track video: Cadence and Cascade (Fripp - Sinfield)

Errata Corrige are:

Mike Abate: Acoustic & Electric Guitars, Vocals
Marco Cimino: All Keyboards, Flute, vocals
Gianni Cremona: Bass Guitar, Acoustic Guitar, Vocals
Guido Giovine: Drums, Percussions, Vocals

Guests:

Manuel Zigante: Cello
Martin Mayes: French Horn
Federico Forla: Oboe
Ivan Bert: Trumpet
Diego Mascherpa: Altosax, Clarinet