domenica 28 febbraio 2016

LINGALAD : "CONFINI ARMONICI"


Era l’ottobre del 2010 quando commentavo "La Locanda del Vento", l’allora quarto album dei Lingalad. Alla fine dell’intervista di rito chiesi al fondatore, Giuseppe Festa:

E la musica.. quale alchimia può concretamente compiere?
Per me è stato un veicolo espressivo fondamentale: parole sconosciute che si trasformano in emozioni e trasmettono significati comuni, trasversali.

Quell’insieme di stati positivi e situazioni di vita si arricchiscono per mezzo di esperienze fondamentali che, se da un lato hanno frenato l’attività del gruppo, dall’altro hanno permesso di arrivare, dopo cinque anni, al nuovo disco, Confini Armonici.
A proposito del titolo… “ … i confini del mondo letterario e di quello musicale si muovono in modo armonico e finiscono per intersecarsi, creando un luogo, una “terra di mezzo”, in cui ha messo le radici la nostra musica.”
Quale il contenuto?
Abbandonato il filone “Tolkien”, il nuovo punto di partenza sono i personaggi che popolano i libri di Festa - Il passaggio dell’orso e L’ombra del gattopardo (Salani Editore) - ed è proprio questa sua intensa attività, unita all’impegno televisivo, a giustificare il lungo gap discografico che solo oggi trova  l’approdo in un nuovo contenitore musicale.
Il fascino della proposta risiede nell’evocazione che certa musica evidenzia, immagini e storie che fuoriescono dalla sede originaria per trovare dinamicità e nuovo volto, colpendo l’immaginazione e rispolverando ricordi che appaertangono ad ognuno di noi.
Dalle pagine dei racconti si ergono i protagonisti e si materializzano, attraverso la fusione tra sonorità folk e liriche, o sola melodia.
Sono infatti tre i brani strumentali - L'ombra del gattopardo, Il passaggio dell’orso e Orante della morte - che risultano altrettanto efficaci nella creazioni di pictures bucoliche, ma si sa, spesso non c’è bisogno di parole per arrivare al cuore!
La natura è l’elemento fondamentale, l’argomento di cui i Lingaland sono i portavoce, immaginando e proponendo un’interazione tra le parti, e disegnando angoli di mondo che sanno di libertà, di ambiente “pulito”, di rapporti umani di qualità, di tempo a disposizione per assaporare la semplicità di un incontro casuale, riempiendosi il naso e la mente di profumi naturali idee nuove.
L’ascolto del folk rock dei Lingalad non necessità di molte spiegazioni.
E’ semplice entrare in sintonia, così come è facile essere permeati di velata tristezza, per la spinta fondamentale che certa musica può dare quando si associa la storia personale ad occasioni mancate, o solo sfiorate.
La visione a seguire del video Occhi d’ambra chiarirà parte del mio pensiero.
Anche le immagini dell’artwork “parlano”: “Metaforicamente parlando, la natura ci ha sempre dato gli “strumenti” per suonare. Ora, nel concept grafico del cd, questa metafora si è fatta quanto mai letterale!”

Un film, un libro, una canzone, un ritmo… Confini Armonici,  concorre nel creare un’oasi di pace e un momento di riflessione e un possibile ricongiungimento con le radici, spesso sostituite da convinzioni distorte: un disco portatore di serenità! 


LINGALAD
CONFINI ARMONICI
Lizard Records
11 brani, 40 minuti

Tracklist:

1 – Sogni d’oblio
2 – Orante Della Morte
3 – Occhi d’ambra
4 – L’ombra del gattopardo (strumentale)
5 – La grande orsa
6 – Nella terra di Aku
7 – Un solo destino
8 – Il passaggio dell’orso
9 – Nel diario di Maria
10 – Oltre il confine
11 – Orante Della Morte (strumentale)



LINGALAD:
Giuseppe Festa (voce e flauti)
Giorgio Parato (batteria)
Luca Pierpaoli (chitarra acustica)
Andrea Denaro (strumenti etnici)
Dario Canato (basso)

Claudio Morlotti (strumenti etnici dal 2000 al 2012)
Fabio Ardizzone (basso dal 2000 al 2012)

Lingalad:

Lingalad Facebook: