venerdì 24 aprile 2015

BIG ONE al Teatro Politeama di Genova-23 Aprile 2015

Fotografia di Marco Pastorino

I BIG ONE, dopo il concerto dello scorso anno a Savona, ritornano in Liguria, e si fanno conoscere e amare anche dal pubblico genovese, quello che il 23 aprile ha gremito il Teatro Politeama.
La band è ormai super conosciuta, e tra i tanti mezzi tecnologici disponibili, utili normalmente per la condivisione, c’è da aggiungerne uno che tanto all’avanguardia non è… il passaparola. Erano infatti molti quelli che avevano assistito al concerto del luglio 2014, ma soprattutto i curiosi, convinti a presenziare dal giudizio e consiglio di amici degli amici.
E a giudicare dall’entusiasmo che ha caratterizzato la fine di ogni brano, si può affermare con buona certezza che nessuno è rimasto deluso.
Il gruppo porta in scena “The European Pink Floyd Show”, e nell’occasione realizza uno spettacolo lunghissimo, circa tre ore, con un piccolo intervallo a metà serata.
Questa la “scaletta”…


Un set vario, che presenta i brani più conosciuti e utilizzati dalle “tribute band”, con alcune varianti, come “The Final Cut”, canzone che si allontana dai repertori standard, tratta dall’album omonimo del 1983.
Lo show dei BIG ONE è fatto, ovviamente, di musica di qualità, ma l’effetto scenico contribuisce in modo determinante alla riuscita della performance, e così il gioco di luci e le proiezioni video sul cerchio alle spalle della band diventano parte integrante di una performance che, ancora una volta, stupisce ed esalta i presenti.
Ruolo importante in questo settore specifico è quello di Gian Paolo Ferrari, factotum insostituibile e decimo componente del gruppo. 


Chi sono gli altri, i nove presenti sul palco?
Leonardo De Muzio (chitarra solista e canto), Elio Verga (chitarre), Claudio Pigarelli e Stefano Righetti (piano, hammond, synth), Paolo Iemmi (basso e canto), Stefano Raimondi (batteria e percussioni), Debora Farina e Elisa Cipriani (cori) e Marco Scotti (sax e chitarra acustica).
Una macchina corposa, probabilmente difficile da oliare e affinare agli inizi, ma ora in grado di scatenare -letteralmente- un pubblico trasversale che in alcuni casi  diventa itinerante, e ne segue gli spostamenti.
Musicisti eccezionali e musica incredibile, capace ancora di calamitare l’attenzione di un pubblico di ogni età, perché l’opera di sharing dei “padri” trova facilmente terreno fertile.  
Ed è proprio l’elemento “giovani” che mi piace sottolineare, perché erano davvero tanti, tra bambini e adolescenti, e questo certifica l’universalità di un genere musicale che spesso si tende a minimizzare.
Registro un altro aspetto significativo: è sempre più richiesta una fruizione di concerti in luoghi in cui ci si può muovere e consumare, l’esatto contrario della mia idea di performance live. Il lunghissimo e accurato set è stato ripagato da un pubblico assolutamente concentrato, ma pronto ad esplodere nel momento giusto, che in alcuni casi si è aggiunto -o ha sostituito- i vocalist da palco, segno massimo della partecipazione e condivisione: e quindi stare seduti… è possibile!


E il gradimento dei BIG ONE, abituati a folle numericamente ben più importanti, era palese e sincero, e immagino che ormai la Liguria sia entrata un po’ nei loro cuori.

Un’altra serata da forti emozioni, come il video a seguire, forse, potrà testimoniare.

http://www.bigoneproject.it/