mercoledì 5 marzo 2014

ECHOES-THE ATOM SIDE OF THE WALL


Senza entrare nell’annosa diatriba, ”cover sì, cover no”, propongo oggi un gioiellino targato Pink Floyd, gli Echoes. Di solito questo genere musicale mette tutti d’accordo, ma dando un’occhiata al video a seguire ci si può rendere conto del motivo del mio entusiasmo.
Ho chiesto loro qualche spiegazione supplementare, un po’ di storia e i progetti in corso, e ho completato il quadro per sintetizzare una vicenda di passioni… passioni musicali, comuni e sempre apprezzabili.

Ma chi sono gli Echoes?

Nel vasto panorama tribute-band in Italia, sicuramente una menzione particolare va agli ECHOES, considerati una delle massime espressioni del fenomeno. Band di musicisti non più giovanissimi, portano - col nucleo storico, oramai da molti anni - in giro per la penisola e non, le musiche dei mitici Pink Floyd, prima come SUNSET, successivamente come ANOTHER SIDE OF THE MOON, fino ad acquisire nel 2002 l’attuale nome ECHOES. L'accurata scelta sonora, la meticolosa cura degli arrangiamenti e la completezza dell'organico fanno degli ECHOES una tribute-band in grado di riprodurre durante i concerti quell' atmosfera sonora tipica dei Pink Floyd tanto apprezzata dal pubblico e che è ancora capace di sconvolgere gli animi e trasmettere emozioni. Oltre che riproporre musicalmente in maniera accurata i classici del gruppo inglese, dal periodo con Barrett fino a Delicate Sound of Thunder che è più o meno la versione live di A Momentary lapse of reason, gli ECHOES si avvalgono nei propri live anche di supporti scenici molto suggestivi, luci particolari e proiezioni su mega-schermo di video, molti dei quali originali,che così bene accompagnano lo show. Notevoli consensi di pubblico e di critica per gli ECHOES, sia in Italia che all’estero.

Line Up

Carlo Croci voce, chitarra acustica, chitarra 12 corde
Maurizio Colori basso, cori
Marco Molicotti chitarre, cori
Walter Bittarelli batteria
Fabrizio Mammoli tastiere, cori
David Biancolini sax
Rossella Graziani cori
Anita Umbertini    cori

Musicisti con notevole esperienza, vantano collaborazioni con:

Claudio Simonetti, Bernardo Lanzetti, Gazebo, Paolo Belli, Skiantos, Irene Grandi

Carlo Croci è colui che ha dato per anni voce allo SPOT  radiofonico in network della Renault Clio


L’INTERVISTA

Possiamo sintetizzare un po’ della vostra storia, partendo dall’originaria passione musicale? Come nasce l’amore per i Pink Floyd?

Beh! Noi Echoes siamo tutti giovani ragazzi nati a cavallo tra i fine ‘50 e i primi ‘60, e ciò significa che nella colonna sonora della nostra adolescenza sicuramente una parte speciale va alla musica dei Pink Floyd, che ha lasciato in tutti noi un segno indelebile, è diciamo, il nostro comune denominatore che portiamo ormai, col nucleo storico, da molti anni in giro per la penisola e non, prima come SUNSET, successivamente come ANOTHER SIDE OF THE MOON, fino ad acquisire nel 2002 l’attuale nome ECHOES. 

Quali sono i periodi storici che proponente nelle vostre performance?

Cerchiamo di riproporre  in maniera accurata i classici del gruppo inglese, dal periodo con Barrett fino a Delicate Sound of Thunder, che è più o meno la versione live di A Momentary lapse of reason.

Ho visto un filmato che vi ritrae on stage assieme ad un articolato ensemble di fiati, nella riproposizione di Atom Heart Mother: che tipo di difficoltà comporta questo tipo di soluzione, quando diventa itinerante?

Sì, per la riproposizione della suite Atom Heart Mother ci siamo avvalsi, proprio per riproporla più fedelmente possibile, di un Ensemble di ottoni e di un coro polifonico di 35 elementi. E' chiaro che il lavoro di preparazione è stato veramente notevole: prove singole, prove a sezioni, prove generali, capirai che il concertare il tutto  ha richiesto mesi di preparazione, e in questo ho avuto la fortuna di avere eccellenti collaboratori, sia nell'ensemble - il Maestro nonché eccellente trombettista Mirco Rubegni - sia nel coro - il Maestro direttore Siog.ra Loretta Torelli e il Maestro d'organo Sig.ra  Piroska Boldizsar. Per quanto riguarda gli spettacoli, tutta la parte tecnica è affidata alla Tarkus service i cui tecnici, Maurizio, Mauro e Mattia sanno garantire sempre massima professionalità e affidabilità.

Che tipo di attenzione avete per la scenografia in genere?

Abbiamo una nostra scenografia nei live, supporti scenici molto suggestivi, luci studiate e preparate,  proiezioni su mega-schermo di DIA e video, molti dei quali originali, che  accompagnano molto bene il nostro show.

Che cosa ha lasciato la musica dei Pink Floyd a distanza di tanti anni dalla creazione?

L'accurata scelta sonora, la meticolosa cura degli arrangiamenti e la completezza dell'organico fanno si che durante i concerti degli ECHOES si ricrei quell'atmosfera sonora tipica dei Pink Floyd tanto apprezzata dal pubblico e che è ancora oggi capace di sconvolgere gli animi e trasmettere emozioni, questo, ed è la cosa più bella, non solo ai nostri giovani coetanei, ma anche a quelli che giovani lo sono davvero, e che costituiscono sempre una bella fetta  del nostro  pubblico; questo lascia ben sperare per il futuro, nel senso che, sta a dimostrare che ci sono ancora oggi molti giovani che, meno male, sanno apprezzare la vera buona musica.

7)Quale futuro prossimo avete pianificato per il percorso degli Echoes?

Per questo inverno, 2013/14 abbiamo pianificato un tour teatrale in Italia centrale che, fino ad ora sta riscuotendo notevoli consensi di pubblico e di critica, arrivando ad incredibili sold out - Teatro Liryck di Assisi (PG) e al Teatro Signorelli di Cortona (AR). i prossimi appuntamenti saranno martedì 25 marzo a Terni al Teatro Secci e successivamente sabato 5 aprile a Montepulciano (SI) al Teatro Poliziano.


INFO

THE ATOM SIDE OF THE WALL

È uno spettacolo unico nel suo genere, in cui, assoluta protagonista è la musica dei Pink Floyd, in una cavalcata sonora e visiva di quasi due ore, per ripercorrere i momenti più belli e più significativi della discografia del gruppo inglese, compresa,  punta di diamante dell'esibizione, l'esecuzione integrale della celebre suite sinfonica Atom Heart Mother del 1970. Lo spettacolo può essere definito a tutti gli effetti un vero e proprio "Pink Floyd Show", uno show interamente dedicato ai Pink Floyd, alla loro immortale musica e, non meno importante, a quelle tematiche ancora così attuali, nel mondo d’oggi ormai privo per certi aspetti di veri contenuti etici e morali. Temi come il conflitto interiore, il rapporto con il denaro, l’avarizia e  l'alienazione mentale. I Pink Floyd nelle loro composizioni scandiscono i  vari stadi della vita umana: suoni di battiti cardiaci per esplorare, in un alta forma di empatia, la natura dell'esperienza dell'essere umano… brani che pongono  l’accento sugli elementi mondani e futili della vita, che accompagnano la sempre presente minaccia della pazzia, e l'importanza per ognuno di vivere la propria esistenza… ambientamenti  in un aeroporto, per evocare  lo stress e l'ansia provocati dal settore moderno dei trasporti… viene trattato  il modo in cui il passaggio del tempo può controllare la vita di un individuo con veemente ammonizione per  coloro che sprecano tempo prezioso focalizzandosi sugli aspetti più mondani della vita… si prendono gioco dell'avarizia e del consumismo, con  testi ironici ed effetti sonori relazionati alla ricchezza, come il suono di un registratore di cassa o il rumore di monete sonanti… parlano dell'etnocentrismo, del confronto e dell'uso di semplici dicotomie per descrivere le relazioni personali. Si parla della malattia mentale come risultato del porre la fama e il successo in cima alla lista delle necessità di un individuo
La suite Atom Heart Mother, nella sua versione originale, è la prima volta che viene rappresentata, dal vivo e con formula itinerante, nel centro Italia.
questa suite, nella sua versione più imponente e spettacolare, grazie alla eccezionale sinergia di realtà differenti nell'ambito della scena musicale, è supportata da un contorno visuale di grandissimo impatto e di grandissima suggestione (quasi cinquanta artisti tra musicisti cantanti e coreuti).
La suite Atom Heart Mother è tratta dall’omonimo disco, che è un disco figlio dei primi anni settanta, in cui il rock stava cercando una strada verso la maturità, e va quindi a schierarsi al fianco di quei lavori sperimentali di altri gruppi, protagonisti del genere, negli  anni 70’ appena cominciati. Sono gli anni del rock sinfonico e dello  sperimentalismo della scuola di Canterbury. A distanza di anni il lavoro dei Pink Floyd, insieme a pochi altri, regge molto bene  l’usura del tempo e si lascia apprezzare ancora, se non altro per la sua perizia tecnica e l'equilibrio musicale.
Lo show si articola in tre sezioni, nella prima e terza sezione gli Echoes  propongono quelli che sono stati i brani che hanno caratterizzato maggiormente la discografia floydiana, mentre nella sezione centrale, quella della  suite riproposta per intero, si avvalgono della collaborazione della Schola Cantorum di Castiglione del Lago  e dell’Atom-Brass ensemble.

Le opere d'arte, e completamente quelle di suprema dignità, attendono la loro interpretazione. Se in esse non ci fosse niente da interpretare, se esse ci fossero e basta, la linea di demarcazione dell'arte sarebbe cancellata

"Suite" Atom Heart Mother 
  
 Marco Molicotti - Lead Guitar 
 Fabrizio Mammoli - Keyboards 
 Maurizio Colori - Bass Guitar 
 Valter Bittarelli - Drums 
  Michele Sanchini - Violoncello 

Atom Brass Ensemble

Mirco Rubegni - Tromba 
Matteo Santini - Tromba 
 Matteo Cardinali - Tromba 
 Jacopo Caramagno - Trombone 
 Duccio Nocchi - Trombone 
 Fausto Ricci - Corno 
 Gabriele Ricci - Corno 
 Marco Rappuoli - Corno 
 Stefano Imbroglini - Basso Tuba 

Choir
Schola Cantorum di Castiglione del Lago 
directed by Loretta Torelli 
www.scholacantorumclago.it