giovedì 16 gennaio 2014

Qirsh-Sola Andata


Sola Andata è il secondo album dei Qirsh, band savonese di casa Lizard Records.
Venti anni di attività sono davvero tanti, anche se il risultato in termini di nuova produzione è limitato, perché quando la musica è solo una passione a cui si dedica il tempo libero - ormai è così per quasi tutti - gli sforzi vanno centellinati e incanalati nella speranza che tutti i flussi astrali diano segnali positivi. Ho ascoltato, letto e guardato con molta attenzione questo disco, che credo non possa prescindere dal possesso del formato fisico, o almeno del suo contenuto, perché penso esista una modalità di fruizione preferenziale. La musica non ha mai bisogno di  un codice di comprensione rigido, arriva sempre dove vuole, anche se non capiamo le parole o non conosciamo gli strumenti usati, ma è probabile che, avendone il tempo, si riesca a godere appieno dello sforzo compositivo, se si sfruttano tutte le possibilità disponibili. Sola Andata presenta un percorso concettuale, il viaggio e i ricordi/emozioni/sensazioni che esso provoca. E’ un “volo” a volte reale, altre immaginario e provocato dai racconti ascoltati e da ciò che da sempre siamo abituati a vedere.
E’ estremamente facile trovare spunti realizzativi e stimoli tratti da simili esperienze personali, ma altra cosa è l’essere capaci di trasferire il tutto su carta, su disco, su tela… ci vuole talento e cuore. Ma è necessaria la collaborazione di chi entra in contatto, più o meno in modo volontario,  con un  mondo che appartiene ad altri e che viene servito su di un piatto d’argento. E ritorno alla modalità di ascolto a cui accennavo prima.
Il fantastico “contenitore” di Sola Andata, fatto di musica, immagini e parole, è elemento imprescindibile per poter godere appieno della proposta dei Qirsh:

A)aprire il booklet e posizionarsi sul brano… appropriarsi dell’immagine
B)dare lo star up al brano scelto
C)Leggere il testo, proseguendo nel controllo dell’immagine e nell'ascolto

Complicato da seguire? Manca sempre il tempo? Magari un tentativo si può fare, perché vale la pena entrare all’interno del mondo Qirsh: l’immedesimazione diventerà automatica e l’effetto domino provocato dalle pictures scatenerà una miriade di ricordi.
Difficile collocare la musica dei Qirsh in una delle tante caselle di genere precostituite; non è prog, non è rock, non è pop, non è cantautorato ma… è tutto allo stesso tempo, la somma delle influenze di una vita che trovano la sintesi in una serie di brani di grande qualità, creati con estrema libertà, senza la necessità di aderire ad un particolare movimento. Il tutto per raccontare il quotidiano - e il viaggio ne fa parte - e l’alternanza di umori e situazione che lo regolano.
Un album che sorprende, apparentemente non pretenzioso, ma capace di condensare importanti attimi di vita rappresentati con pluralità di arti.
Nove i brani per oltre 45 minuti di musica:
Artico, Mercato Ghardaia, Mayflower, Figli del piccolo padre, 5°A Finestrino, Rianimazione, Malaria, Vento delle isole e La Nebbia.

I Qirsh sono:
Andrea Torello: electric and  acoustic bass, backing vocals
Daniele Olia: electric guitar, 12 strings, lute, keyboards, vocals
Leonardo Digilio: keyboards, piano
Marco Fazio: drums, percussions
Michele Torello: electric guitar and acoustic guitar
Pasquale Aricò: synth, backing vocals


L’INTERVISTA

Curiosando nel sito viene ricostruita nei dettagli la vostra storia, ma… riuscite a sintetizzare il vostro percorso evolutivo per chi ancora non vi conosce?

Ci siamo conosciuti sui banchi delle superiori e abbiamo iniziato subito a fare musica o, meglio, “ottimo rumore”. Crescendo abbiamo affinato i nostri gusti e le nostre conoscenze musicali, dando al sound dei Qirsh un’impronta pop-prog.  Ci siamo fatti una discreta esperienza ‘live’ in giro per la Liguria, tra serate nei pub, piazze, stabilimenti balneari, feste,  senza mai perfezionarci in un singolo genere, ma preferendo suonare un po’ di tutto:  l’obiettivo dichiarato infatti non è mai stato quello di diventare una ‘cover band’ professionista, ma quello di divertirci e di fare anche qualcosa di originale.  E infatti dopo venti anni siamo ancora qui a divertirci, e a puntare sempre di più sulla nostra musica.
Altra cosa - spiacevole da chiedere ma utile per presentarsi: come definireste la vostra musica, con parole o immagini?

Ci piacerebbe che l’ascolto di una nostra canzone facesse viaggiare la mente, non importa verso dove. La nostra musica non sarà certo rivoluzionaria, ma ci auguriamo che risulti originale.  Comunque noi non ci siamo mai sforzati per essere originali a tutti i costi, i brani e gli arrangiamenti sono venuti fuori naturalmente.  Ci auguriamo che le nostri canzoni non lascino indifferenti, ma piuttosto che facciano l’effetto dei quadri di Dalì:  qualcuno gli passa davanti storcendo il naso, altri invece si incuriosiscono e si fermano a guardare ... finchè il custode del museo li sveglia perchè è ora di chiudere. 

Sola Andata è il vostro secondo album, come voi dite il primo di spessore: che cosa vi ha impedito di essere maggiormente prolifici in venti anni di attività?

Per molti anni siamo stati attirati maggiormente dalle serate live (concentrandoci quindi sulle ‘cover’, per accontentare il pubblico e avere più opportunità di suonare in giro), piuttosto che dedicarci a interminabili sessioni in sala di incisione (come ad esempio quelle che avevano segnato la nostra estate 1997, in occasione del primo album). Successivamente alcuni di noi si sono trasferiti in altre città per esigenze lavorative, e questo ha rallentato in generale l’attività del gruppo.  Ma negli ultimi anni è riaffiorata la voglia di ‘creare’ ... e così abbiamo dato alla luce un nuovo album, ma questa volta promettiamo che per il terzo album non aspetteremo altri 16 anni  (… è una minaccia!)   

L’album raccoglie brani e idee relative ad uno spazio temporale di quattro anni: si può considerare il sunto di un periodo di vita che consente di creare … un punto e a capo?

Sicuramente l’album riassume viaggi, esperienze, sensazioni raccolte in quest’ultimo periodo della nostra vita. Ma raggiunto un traguardo, all’orizzonte c’è già il prossimo.  E il prossimo album sarà (ancora più) sorprendente.  D’altra parte, come detto prima, abbiamo qualche ‘arretrato’…

Il filo conduttore è il viaggio, e le immagini dell’artwork molte suggestive - ho ascoltato i brani avendo davanti l’immagine di riferimento: che tipo di messaggio vorreste arrivasse al pubblico?

Siamo molto legati, come gruppo, ma anche singolarmente, all’idea del viaggio.  Ognuno di noi viaggia molto, a volte prendendo l’aereo per destinazioni remote, a volte rimanendo nella sua stanza con un paio di cuffie nelle orecchie. ‘Sola Andata’ vuole essere una suggestione musicale di spazio e tempo, un’antologia geografica e culturale.     

Come nasce la conoscenza con Loris Furlan della Lizard?

Possiamo dire che ci siamo incontrati sul filo della rete internet ed è stato “subito amore”  (musicalmente parlando, s’intende!).

 Come si muovono i Qirsh in fase live? Cercate l’interazione con l’audience?

Non siamo certo animali da palcoscenico, ci piace suonare senza mai prenderci troppo sul serio.  Ma ci piace molto interagire con il pubblico, infatti tante volte durante le nostre serate abbiamo invitato le persone a salire sul palco e suonare con noi. Molto spesso loro suonavano meglio di noi!

Che tipo di rapporto avete con le nuove tecnologie?

Siamo stati uno dei primi gruppi savonesi ad avere il proprio sito internet, quindici anni fa. D’altra parte due di noi sono ingegneri informatici  (uno lo è veramente, l’altro ‘ad honorem’).   E per quel che riguarda la musica, siamo riusciti a registrare e mixare l’album interamente a casa nostra.  Ma non tutti i 6 componenti sono tecnologicamente avanzati: uno di noi ha lo stesso telefonino da 11 anni!

Che cosa pensate dell’attuale stato della musica, tra business, talenti e opportunità?

Quando in tv c’è un talent show, probabilmente preferiamo guardare Superquark.  O una mostra di Dalì.    L’importante, come dicevamo prima,  è far viaggiare la mente.   Noi però grazie al nostro talento abbiamo avuto moltissime opportunità: abbiamo suonato in playback a TeleVarazze!

Rubo una domanda a Maurizio Costanzo… cosa c’è dietro l’angolo per i Qirsh?

La promozione di “Sola Andata”, per vendere migliaia di copie, o un tombino lasciato incautamente aperto.

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