venerdì 26 ottobre 2012

Maelstrom-Change of Season


Era luglio, poco più di tre mesi fa, quando da queste pagine scrivevo di Maelstrom, la “One Man Band” che si identifica in Ferdinando Valsecchi, giovane musicista fiorentino, che realizzava The Passage:

Abbastanza anomalo presentare un nuovo lavoro a distanza così ravvicinata, ma nell’intervista a seguire appaiono chiare le motivazioni di questa scelta, e Valsecchi fornisce un nuovo episodio del suo mondo, il cui nome, nell’occasione, è Change of Season.

L’album è in free download al seguente link:

… spazio in cui è possibile prendere visione delle liriche… non certo trascurabili.

Quasi un’ora di musica suddivisa su cinque tracce, con una lunga Change of season iniziale, della durata di oltre 27 minuti, servono per affrontare l’argomento “cambiamento”, utilizzando il susseguirsi delle stagioni come simbolo dei micro cambiamenti - quelli quotidiani - e di quelli più radicali che riguardano le modifiche di vita.
Il mood cambia solitamente con una certa velocità, e il trovarsi dinanzi alle porte dell’autunno, ad esempio, ha un significato ben diverso dal cogliere un tiepido sole di fine febbraio e accoppiarlo all’idea della speranza.
La musica di Ferdinando Valsecchi tende a nascondere questo cambio di stato, o almeno il passaggio tra cielo cupo e orizzonte sereno.
I testi sono sufficientemente criptici da indurre allo sforzo di riflessione; il cantato è narrato, e laddove Ferdinando sfocia nella vocalizzazione, non ci sono esigenze estetiche, ma emerge sempre la funzionalità al progetto e la voce resta uno dei tanti strumenti disponibili; le immagini propongono tinte scure e anche se in questa occasione non ho avuto booklet da consultare, la pagina - e quindi le fotografie -  di facebook è stata rivelatrice: https://www.facebook.com/Maelstrompost.
La visione globale porta ad un mondo pieno di disagio, personale e generale, quel malessere che è lo specchio del nostro tempo e che tutti, in parti più o meno significative, stiamo provando. Ferdinando descrive la sua visione, il suo punto di vista, che potrebbe emergere anche dalla sola musica, perché fortemente evocativa e di impatto, un rock difficile da codificare, tra l’elettronico e la new age. Ma non credo esistano etichette per una musica così originale, fuori dagli schemi, e portatrice di messaggi che, seppur a tratti angoscianti, rappresentano l'immagine dei nostri giorni.
Talentuoso Ferdinando Valsecchi… da seguire e incoraggiare…


L’INTERVISTA

"Change of Season" esce a pochissima distanza da “The Passage”. Come mai questa scelta? Quali differenze sostanziali esistono tra i due album?

“Change of Season” esce a così poca distanza per una semplice ragione: in origine li avevo pensati per una singola release, cosa mi è stata impossibile per vari impegni con altri progetti e con gli studi che mi toglievano il tempo necessario per poter preparare a fondo “Change of Season”, pensando a come renderlo migliore. Il progetto di farli uscire in un'unica release non è tuttavia sfumato in quanto la versione "fisica" di entrambi sarà disponibile su un unico disco in un vicino futuro, ed il nome dell'opera complessiva sarà "split". Split come nome è stato scelto per le due sonorità simili e diverse allo steso tempo e per le tematiche opposte che affrontano, da una parte un "inno alla vita" e dell'altra una "solitudine sempre più accentuata". Le differenze ci sono anche dal punto di vista musicale: mentre The Passage segna la transitazione da uno stato "claustrofobico" e dissonante (In a Painted Black World) verso uno spazio più "aperto" (... Until the Rest of my Life), Change of Season transita all'opposto da uno scenario movimentato (Summer Breeze) ad uno più pacato e freddo (Waiting for the Spring). Inoltre mentre l'ascoltatore in The Passage assiste "impotente" a questa transitazione, in Change of Season è più "libero" di scegliere il "destino" di colui che parla, in quanto può decidere se secondo lui "la primavera arriva" (benché coincida con la solitudine), oppure no... Change of Season è un disco molto più immaginifico di The Passage, dove se l'ascoltatore vuole può identificarsi meglio con il personaggio decidendone lui stesso la fine.

Hai già testato il tuo nuovo lavoro in fase live?

La fase live è un "work in progress", spero presto saranno disponibili ulteriori notizie. Ho trovato molta gente interessata sia ad assistere che a partecipare come musicista per una eventuale trasposizione live del progetto, ora va solo studiato a fondo.

Il passaggio… le stagioni che cambiano… spazi temporali che evolvono… è da qui che trai maggiormente  la tua ispirazione?

Questo lavoro è venuto così mentre veniva creato: già una volta finiti di scrivere gli spartiti avevo bene in mente lo sviluppo per stagioni, benché la 4° "mancasse" e si riflettesse in una attesa. Lo sviluppo ulteriore delle sonorità "stagionali" è invece stato fatto tutto in post-produzione, come l'idea di introdurre le stagioni con i suoni caratteristici (a parte Waiting for the Spring ovviamente).

Nella precedente intervista concludevo chiedendoti che cosa speravi per l’imminente futuro e la tua risposta era focalizzata sul maggior ascolto possibile della tua musica. Hai il metro di come sta… cambiando la tua visibilità, intesa come conoscenza del tuo lavoro?

La visibilità del progetto Maelstrom è enormemente aumentata, tant'è che a soli due giorni di distanza ho trovato molti siti internet di download che proponevano il cd (benché sia messo in free-download anche dal sito ufficiale). Una persona di nazionalità tedesca si è anche addirittura preso la briga di mettere l'intero album, compresa la traccia 00 (che comprende tutto il lavoro) su Youtube... Insomma una grossa sorpresa. Oggi (24-10-2012) a 10 giorni di distanza posso contare oltre 800 ascolti fra Youtube e Bandcamp, la qual cosa mi rende estremamente felice e soddisfatto anche perché benché l'opera sia in Italiano venga apprezzata e pubblicizzata molto all'estero dai fan!