lunedì 16 gennaio 2012

Ascolese, Bellato, Cerruti, Origone e Scarzella a Cairo Montenotte...


La seconda serata della  rassegna “OLTRE LA MUSICA”, realizzata a Cairo Montenotte nel Teatro di Città, prevedeva la presenza di due significative “entità musicali”, tra cantautorato e jazz parlo di Aldo Ascolese e Gianluca Origone e dell’Evening Songs Trio, formato da Claudio Bellato, Maria Grazia Scarzella e Dino Cerruti.
Nessuna graduatoria di merito e casuale logica di apparizione per musicisti di grande talento individuale.
E’ stato un gran successo, testimoniato da un teatro pieno sino quasi alla massima capienza, dal gradimento del pubblico, spesso indotto all’applauso a metà brano, e dalla soddisfazione dei musicisti.
Sono stati centrati completamente i propositi degli organizzatori, che hanno scelto appositamente il nome della rassegna con la speranza che nascessero momenti magici, che superassero i confini musicali, situazione che si realizza quando anche il pubblico rimane pienamente coinvolto.
In un contesto quasi familiare, analogamente a quanto provato nella prima serata del 17 dicembre, si è dato un taglio anomalo, facendo parlare i musicisti prima e dopo la performance, provando ad avvicinare il più possibile spettatori e artisti.
E nella situazione di pieno coinvolgimento qualche ospite è salito sul palco, come l’autorevole Andrea Garavelli, bassista abituato alla compagnia di grandi rockstar, o come alcuni del pubblico, impegnati al canto o al mandolino.
Il clima di totale armonia è poi sfociato in un paio di brani in cui tutti i musicisti si sono esibiti all'unisono, per concludere la serata nel modo migliore.
Si inizia con Bellato-Scarzella-Cerruti, che presentano uno dei loro tanti volti, con chitarra acustica, voce e contrabbasso.
Propongono parti del loro album “The Evening Songs” e rimodellano cover di brani conosciuti, dando loro una nuova fisionomia di stampo jazzistico. 
Mi ritorni in mente” di Battisti, “Estate” di Bruno Martino, da Nino Rota sino al Quartetto Cetra, con la voce di Maria Grazia che ha incantato tutti (ho raccolto commenti da chi non la conosceva), miscelata alla bravura di Dino e Claudio.



Per me un’altra conferma, e la soddisfazione di aver assistito ad una sorta di atto didattico, quelle situazioni in cui si cerca di far arrivare la propria musica laddove, forse, non è mai arrivata, per mancanza di occasioni.
E il pubblico ha sottolineato con grande entusiasmo la qualità di questo trio.

Cambio di palco con qualche scambio di battute e Ascolese  e Origone iniziano il loro show.
Tante le “storie” di De Andrè, e qualche sosta sul mondo Ron, Pagani e Conte, un attimo di poesia napoletana, una divagazione spagnola e un paio di episodi personali, tra il serio e l’ironico.
Aldo si scioglie col passare dei minuti e riesce ad interagire con gli spettatori.
Qualche “lacrima”, qualche sorriso e una manciata di battute, mettono in scena passato e presente, con un pubblico competente che si dimostra attento e concentrato, ma pronto a sottolineare il gradimento, accompagnando con la voce i brani conosciuti.
E poi “gli ospiti”( anche io ci ho provato…) che hanno dato il senso della giusta dimensione della serata.



Alla fine tutti sorridenti perché vedere un teatro pieno è sempre una grande gioia, da qualsiasi lato si guardi la cosa.
Il giorno successivo trovo persone sconosciute che in altro luogo mi fermano per raccontarmi la loro soddisfazione. Sono di Cairo ed erano al concerto.
Anche per me, che sono parte dell’organizzazione, una grande gratificazione.

E ora toccherà a Delirium e Tin Pan Alley il 27 gennaio.