venerdì 16 dicembre 2011

Max Gallo e i Dinamici


Alcuni giorni fa ho segnalato l’imminente avvio della rassegna musicale “OLTRE LA MUSICA”. 
Al seguente link si possono reperire le informazioni necessarie:

Lo start degli eventi avverrà il 17 dicembre con “Max Gallo e i Dinamici”, grande band di nove elementi dedita alla musica swing.
Ho posto a Federico Perrone, membro storico del gruppo, qualche domanda tesa a mettere in evidenza la filosofia musicale del gruppo.
Al termine dell’intervista un po’ di biografia.


L’INTERVISTA

Dalla lettura della vostra biografia risultano chiari gli intenti ed il progetto. Ma… come nasce l’amore per un tipo di musica temporalmente lontana da voi? Quale spinta ha portato musicisti con tradizioni rock o studi classici, verso un genere così inusuale da proporre?

L’idea è proprio quella, vogliamo proporre qualcosa di “originale” riferendoci al contesto in cui tutti noi abbiamo avuto esperienze musicali. Alcuni di noi e mi riferisco ad Alberto, Fiello e Marco, sono molto impegnati ad ottenere successo nella musica Jazz, è già stato pubblicato un CD e presto ne arriverà un altro. Sostanzialmente  eravamo stanchi di proporre sul palco brani conosciuti dalla  grande maggioranza del pubblico; considerando che negli anni ’80 c’era un gran numero di complessi che proponevano musica Rock, l’idea di “Max Gallo e i Dinamici” ci è sembrata vincente. Artisti come Carosone, Buscaglione e molti altri  ci hanno sempre affascinato e dopo aver scoperto Ray Gelato ci siamo adoperati per ricercare altre fonti.

Il vostro progetto nasce molto tempo fa, alla fine degli anni ’80, ma non ho trovato grandi supporti in rete e non ci sono vostri album disponibili. Se è vero che si suona principalmente per rispondere ad  esigenze personali, è altrettanto vero che la soddisfazione passa attraverso l’interazione col pubblico e quindi una diffusione del proprio “lavoro” , oltre ai concerti (dove peraltro i supporti audio/visivi sono sempre richiesti). Questa “mancanza” è voluta e fa parte della “genuinità” della vostra proposta?

E’ vero è una nostra pecca, in effetti è il tempo che manca, ci vorrebbe un manager un promoter che ci seguisse. Purtroppo l’altro lato della medaglie è che per la musica non ci sono soldi, e per un gruppo di queste dimensioni non tutti sono disposti a spendere cifre adeguate.

Sempre nella vostra presentazione si evidenza l’impronta acustica e la volontà di ricercare la fedeltà di riproposizione di musica “antica”. E’ possibile ottenere buoni risultati attraverso l‘utilizzo di nuove tecnologie?

 Si è senz’altro possibile ottenere buoni risultati sfruttando tutte le tecnologie, anche se a volte non si riesce a “stargli dietro”. Sono convinto però che spesso vengono utilizzate per “mascherare” problemi di esecuzione e mi riferisco a basi, midi files, tastiere che consentono a tutti di cantare qualunque brano e quant’altro. Per questo genere non sono fondamentali ne utili,  anzi, non servono.

Esistono musiche che, al di là della classica, si possono considerare immortali. Dove  e come collocate lo Swing degli anni quaranta/cinquanta?

 Gli autori di quel periodo erano incredibilmente bravi e prolifici,  le orchestre da ballo erano le “fucine” per i grandi solisti, quindi senz’altro lo swing ha una parte di rilievo in tutto ciò che in seguito sarebbe diventato il be-bop e la musica jazz in senso moderno. Se si parla di musica da ballo, pensa ad un parallelo tra ciò che si balla adesso nelle discoteche e quello che si ballava allora, ma solo dal punto di vista tecnico, lasciamo perdere l’evoluzione del costume; adesso “tump tump tump ch tu tump ch tu tump” e riff martellanti, allora Cole Porter, Harry James, Gershwin, Kahn, Duke Ellington e non si potrebbe smettere più: pazzesco!

Lo scorso anno ho avuto la possibilità di vedere dal vivo Ray Gelato, e l’ho trovato coinvolgente. Esiste un artista o una band che vi mette tutti d’accordo e che può rappresentare il modello perfetto?

 Aneddoto: molti anni or sono andammo a sentire un concerto di Ray Gelato (se non ricordo male a Chiavari); prima del concerto lo trovammo a mangiare nello stesso locale in cui eravamo noi, e venne spontaneo chiedergli di autografarci gli spartiti di due suoi brani che normalmente eseguivamo … rimase di stucco perché non si aspettava di trovare un complesso che eseguiva quel genere. Si è un modello da seguire anche dal punto di vista del puro intrattenimento

Quanto c’è di teatrale nelle vostre performance live?

Molto, siamo una banda di matti, ci piace ridere scherzare sia con il pubblico che tra di noi, moltissime delle gags che facciamo sul palco non sono preparate.

Mi riaggancio alla domanda precedente: che tipo di soddisfazione provate on stage?  Cercate l’interazione? Max Gallo e i Dinamici sono anche un gruppo di amici?

 Si assolutamente anche se con alcuni dei componenti non ci si vede spesso a causa della distanza, Genova, Torino.

Una domanda personale a Federico Perrone: quanto c’è in questo gruppo di quel musicista che, a inizio anni ’70, stava per esibirsi al Festival di Altare, con  Battiato, Sorrenti, Balletto di Bronzo e Circus 2000?

Poco, solo un po’ di ricordi, e comunque c’è sempre la voglia di suonare … pensa se allora ci fossero state opportunità come quelle fornite attualmente da   trasmissioni come  X Factor o Amici! Chissà…

Cosa vorreste accadesse ai “Max Gallo…” nei prossimi due anni?

Facile: suonare , suonare, suonare perché se non si suona ci si intristisce e i gruppi si sciolgono.


BIOGRAFIA


Max Gallo e i Dinamici vengono da lontano… in tutti i sensi. Il progetto nacque alla fine degli anni ottanta, quando alcuni musicisti provenienti dai più disparati gruppi e complessi musicali si incontrarono con l’idea di ripescare dal repertorio della musica Swing degli anni Quaranta  - Cinquanta alcuni standard immortali da affiancare a brani di più recente datazione, ma che continuassero ad ispirarsi a quel genere musicale. La filosofia ispiratrice del gruppo infatti è essenzialmente quella di proporre musica non legata a mode passeggere, senza l’ausilio di supporti elettronici, quindi strumenti acustici suonati dal vivo. Così operando si sarebbe prodotto un suono molto vicino a quello delle orchestre del panorama Swing degli anni ruggenti di questo genere musicale.
I primi tentativi effettuati con grande entusiasmo portarono il gruppo a ottenere indubbi successi, tanto da costituire per anni l’ossatura portante dell’Orchestra dello spettacolo di grande successo “Medical Mistery Tour”. L’acusticità del contrabbasso insieme al suono del pianoforte, della chitarra e degli strumenti a fiato creano un’atmosfera che fanno di Max Gallo e i Dinamici un gruppo unico ed inconfondibile in grado di realizzare, attraverso la “Canzone Jazzata” che tanto prepotentemente sta tornando ad essere apprezzata da ogni genere di pubblico, un’atmosfera avvolgente e un po’ retrò. Fred Buscaglione, Frank Sinatra, Nat King Cole, Bing Crosby, Louis Prima, Renato Carosone ed altri artisti del passato ritornano nei giorni nostri attraverso la musica di Max Gallo e i Dinamici. Artisti contemporanei come Ray gelato, Sergio Caputo, Vinicio Capossela, Nicola Arigliano contribuiscono con la loro musica riprodotta dal gruppo a fornire un concerto apprezzabile ed entusiasmante.  

CONTATTI
Sergio Babboni
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