domenica 20 marzo 2011

40 anni di Aqualung


Uno dei massimi esperti di storia dei Jethro Tull è Wazza Kanazza da Roma. Oggi ho ricevuto da lui la seguente mail:


“All'inizio l'uomo creò Dio, e nell'immagine di uomo, creò se stesso..."

Quarant’anni fa, il 19 marzo del 1971, usciva “Aqualung”, considerato

il "capolavoro" dei Jethro Tull, uno degli album più famosi al mondo,

all'epoca in odor di scomunica per il suo attacco alla chiesa cattolica e alla mercificazione della religione.

Brani possenti, alternati ad autentiche gemme acustiche, diedero lo spunto ai critici di battezzare il sound di Tull, stile "montagne russe", un sali e scendi vertiginoso di emozioni e musica!

I testi ancora oggi attualissimi e nel complesso è un disco che non ci si stanca mai di ascoltare.

Aqualung, "amico mio", compi 40 anni, ma te li porti benissimo!

Vi consiglio la bella recensione e traduzione testi, sul N°5 della fanzine "Itullians",e se non siete ancora abbonati, andate sul sito, dove troverete tutte le info del caso: www.itullians.it

L'album colpì il pubblico grazie alla celebre copertina raffigurante un barbone, molto somigliante al leader del gruppo Ian Anderson. L'immagine impressiona soprattutto per la crudezza dell'espressione e dello sguardo del volto di Aqualung, cui fa da contraltare un manifesto che reclamizza eleganti e dispendiose vacanze natalizie.

Pare che il titolo dell'album derivi dal rantolo roco del barbone simile - secondo Anderson - al rumore di un respiratore artificiale (l'Aqualung ne è un modello particolare).

I testi raccontano in maniera aspra la vita di Aqualung, fallimentare a scuola come nelle relazioni interpersonali. Unico suo interlocutore possibile resta Dio al quale in punto di morte - in un ultimo rantolo rabbioso - Aqualung dedica solo parole sprezzanti. I Jethro Tull scegliendo un barbone pedofilo come protagonista del loro concept album vogliono esprimere una critica alla società. Il senso di smarrimento che ne consegue porta l'uomo a perdere ogni certezza e ad odiare il mondo stesso. Aqualung impreca contro Dio e Lo accusa delle proprie sofferenze.

Grande prova di maturità per i Jethro Tull, che dimostrarono in Aqualung e nel successivo Thick as a Brick di essere molto più che "menestrelli progressivi", come forse potevano apparire alla luce delle prove precedenti. L'album contiene alcuni dei cavalli di battaglia del gruppo, a partire dalla title track, immancabile nelle esibizioni live dei Tull così come Locomotive Breath e My God che è senza dubbio uno dei brani più significativi della carriera della band. Il gruppo lo registrò una prima volta durante le session di Benefit, ma lo accantonò perché giudicò quella versione poco riuscita. Il brano venne comunque suonato in tour per parecchio tempo, e fu una delle composizioni preferite da Anderson stesso.
Inizialmente, l'album doveva chiamarsi proprio My God, ma il titolo venne cambiato perché sul mercato era apparsa un'incisione pirata omonima, che aveva una qualità audio talmente buona che avrebbe potuto facilmente essere scambiata per una pubblicazione ufficiale. Il brano, a pari merito della title-track, resta comunque uno dei più eseguiti dal vivo ed è a tutt'oggi e uno dei più apprezzati; è da segnalare la "cover" di Cross-Eyed Mary incisa dagli Iron Maiden disponibile nella raccolta "Best of B-Sides".

La rivista Rolling Stones l'ha inserito al 337º posto della sua lista dei 500 migliori album.

(wikipedia)


Tracce

1. Aqualung (Ian Anderson/Jennie Franks) - 6:31

2. Cross-Eyed Mary - 4:06

3. Cheap Day Return - 1:21

4. Mother Goose - 3:51

5. Wond'ring Aloud - 1:53

6. Up To Me - 3:14

7. My God - 7:08

8. Hymn 43 - 3:14

9. Slipstream - 1:13

10. Locomotive Breath - 4:23

11. Wind Up - 6:01

Formazione

Ian Anderson – voce, chitarra acustica, flauto

Martin Barre – chitarra elettrica

John Evan – pianoforte, organo, mellotron

Jeffrey Hammond Hammond – basso, voce

Clive Bunker – batteria, percussioni