giovedì 13 gennaio 2011

Luca Olivieri- "Trigenta"




Era il giugno 2009 quando in questo spazio presentavo Luca Olivieri e il suo intenso album  La Quarta Dimensione”. Lo incontro nuovamente in questi giorni per una piacevole chiacchierata dove si è parlato di un presente ricco di soddisfazioni e di nuovi progetti per il futuro.
(Fotografia di Simona De Virgilio)


Ciao Luca! Cosa ti è accaduto di significativo nell’ultimo anno e mezzo?

Ciao Athos, bentrovato! Per un certo periodo ho continuato la promozione de "La Quarta Dimensione", disco che mi ha dato parecchie soddisfazioni in Italia e all'estero; successivamente ho cercato di riordinare un po’ le idee, non solo musicali, così da trovare nuovi stimoli e la voglia di ripartire. Ho voluto raccogliere alcuni spunti compositivi in uno spazio/taccuino che racconti in tempo reale ciò che sto combinando; il risultato, parziale e in continua evoluzione è disponibile a questo link: 


 Naturalmente sono benvenuti commenti e critiche!


Cosa ti ha spinto alla ristampa di “Trigenta”, il tuo primo album pubblicato nel 1996 e da tempo fuori catalogo?


Principalmente è stata la voglia di rendere nuovamente disponibile un disco ormai introvabile e che, forse grazie alla mia attività di tutti questi anni, mi veniva ancora richiesto. E poi è stata la necessità di rimanere al passo con i tempi, distribuendo l’album sui principali digital stores (al prezzo speciale di 5.99 Euro), così da poter essere scaricato in pochi minuti, tendenza ormai consolidata nell'acquisto e fruizione della musica.

A pochi giorni dalla ristampa "Trigenta" si è piazzato nella classifica dei dischi più scaricati su diversi portali di vendita online, tra l'altro subito dietro a personaggi del calibro di Bon Jovi e Zucchero; come spieghi il successo immediato di un disco strumentale come il tuo?


Credo sia un segno dei tempi, negli ultimi anni non è più così strano trovare proposte strumentali che raggiungono un pubblico più ampio. Un tempo c'era Pavarotti o il concerto di Capodanno, ora ci sono Einaudi, Allevi, Bollani oppure interessanti musiche per il cinema. Sicuramente vedere un nome poco conosciuto come il mio per otto giorni consecutivi nella top ten della classifica di vendita on line di tutto il circuito Mondadori fa un po’ effetto... un bell'effetto!


”Trigenta” nasce come colonna sonora di uno spettacolo teatrale (Trigentagramma). Sempre più spesso trovo nuovi artisti e band che non si accontentano della sola proposta musicale ma tendono ad esprimersi attraverso arti differenti (pittura, cinema, teatro), riunite in un unico obiettivo. Cosa pensi di questo tipo di espressione più globale?

Trovo molto interessante questa attitudine, unire diverse discipline è sempre stimolante, permette di allargare le possibilità espressive. Nel mio piccolo ho cercato di approfondire questa sinergia tra le arti, sia realizzando parecchia musica per il teatro che partecipando alla sonorizzazione di pellicole del cinema muto degli anni Venti, suonando dal vivo durante la proiezione. E finalmente anche le case discografiche si sono accorte della multimedialità mettendo sul mercato dischi che sempre più spesso comprendono anche dvd e contenuti interattivi.


Ho scoperto qualche mese fa i Nichelodeon, gruppo con cui collabori da tempo. Se fossi un discografico su quale dei tuoi “colleghi” punteresti oggi, non tanto per un discorso di vendite quanto di qualità della proposta?


Punterei su progetti coraggiosi e un po’ irriverenti proprio come i Nichelodeon, che non hanno mai messo in discussione la loro purezza e coerenza artistica. Un'attitudine che ho trovato anche in altre proposte recenti come ad esempio gli Amor Fou, gruppo che amo molto.


Quanto vale per te il “fattore tempo”, tema del tuo recente album "La Quarta Dimensione", se applicato al tuo percorso musicale?


Il tempo è tutto, è il diventare grandi, invecchiare, vedere le cose che cambiano intorno e dentro di noi. Per "La Quarta Dimensione" volli proprio descrivere il passare del tempo attraverso la mia musica, pensando a tutto il disco come ad un concept dove ogni brano era creato e posizionato in scaletta in funzione della storia che andavo raccontando. Se penso al tempo passato di Luca Olivieri vedo una persona privilegiata che, nonostante molti sacrifici e qualche delusione, è riuscito a fare ciò che più amava e continua ad amare... Auguro a me stesso di vivere un futuro altrettanto ricco di stimoli e progetti da portare a termine.


Cosa potrebbe portarti, artisticamente parlando, il nuovo anno?


Spero mi porti la possibilità di realizzare un nuovo disco con la consueta libertà creativa; ho diverse idee da sviluppare, come sempre coinvolgendo anche diversi amici musicisti sia in studio che poi dal vivo. Vedremo cosa succederà...