venerdì 4 novembre 2011

Intervista a Steve Hackett


Internet, la posta elettronica e il web mi hanno permesso di arrivare in zone "insperate". Per chi si occupa di musica, per chi si è trovato nel pieno della rivoluzione di suoni e di cultura a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, per chi, come me, era un adolescente, presente al concerto dei Genesis, a Torino, il 3 febbraio del 1974, poter avere uno scambio di opinioni con Steve Hackett è roba da libro dei sogni.
Dopo quel concerto di 37 anni fa, ho rivisto Hackett in due occasioni, sempre nella mia città, Savona.
Nel marzo 2007 la sua performance al Teatro Chiabrera, in trio acustico, mi era risultata pesante… molto.
Nell’estate 2010 ho invece assistito ad un grande concerto, sulla Fortezza del Priamar. In quell’occasione Steve si è presentato in una sontuosa versione elettrica… davvero un grande momento.
A distanza di tempo, girovagando per la rete, sono capitato nel sito ufficiale di Hackett e, con grande sorpresa ho trovato due miei filmati relativi al concerto di Luglio, “carpiti” da youtube. Grande soddisfazione!
Leggendo della sua presenza alla Prog Exhibition di Roma di pochi giorni fa, mi è venuto voglia di comunicare con lui, facendo leva sul fatto che aveva “utilizzato “ un po’ del mio lavoro. Già... facile a dirsi, ma come si fa a parlare con Steve Hackett?
Ho trovato il modo di scrivergli, ma non speravo certo in una risposta, e invece … mi ero sbagliato.
Ma posso mandarti qualche domanda?” “Certo, ti risponderò non appena possibile”.
E’ passato un giorno ed ecco il suo pensiero, ovviamente sintetico, ma significativo.

Savona, 2 novembre 2011

Tanks for your time Steve.
Just a few questions for you.

Ero presente al concerto che i Genesis tennero a Torino il 3 febbraio del 1974, un momento che ricordo con grande piacere. Io ero un adolescente che amava la musica, e in questo non sono cambiato. Che cosa è rimasto invece a Steve Hackett di quella “giovinezza musicale”?

Mi diverto più che mai in tutto quello che faccio! Nuovi spunti musicali mi arrivano quotidianamente e mi piace finalizzarli, sia in studio che sul palco. Ho molte idee, sia sul versante rock che sul lato più classico della mia musica.

Negli ultimi anni ti ho visto suonare un paio di volte nella mia città, Savona. Nella prima occasione eri con la formazione in trio acustico mentre lo scorso anno hai presentato uno show “elettrico”. Qual è la dimensione musicale con cui preferisci esprimerti attualmente?

Mi piacciono allo stesso modo le due situazioni, ma attualmente sono più concentrato sulla parte “elettrica”.

A distanza di tanti anni, trovi ancora motivazione e soddisfazione nel suonare dal vivo?

Sì, vivo per suonare dal vivo.

Bernardo Lanzetti mi ha parlato in termini entusiastici della tua partecipazione all’album di “Cavalli Cocchi-Lanzetti-Roversi”. Che cosa hai apprezzato maggiormente di quella musica e che tipo di esperienza è stata quella con Bernardo?

Ho apprezzato molto l’album. Penso che Bernardo sia davvero un musicista di grande talento.

Pochi giorni fa hai partecipato alla Prog Exhibition a Roma. Quest’anno non ero presente, ma mi hanno parlato della tua esibizione e della jam finale con Sinclair, Di Cioccio, Barre, Collins e Allcock. In queste occasioni il pubblico realizza di avere davanti un pezzo di storia della musica rock, ma… voi, siete consci di quello che avete saputo creare?

Era solo una jam, ma ci siamo divertiti e sono contento che il pubblico abbia apprezzato. Io vivo e sogno la musica, in ogni momento della giornata, ed è bello sapere che si è apprezzati.

Puoi dare qualche anticipazione al pubblico italiano a proposito di tuoi nuovi tour in Italia o nuovi albums?

Sarò in tour in primavera. Ho il piacere di poter dire che il mio nuovo album, “Beyond the Shrouded Horizon”, è un grande successo. Inoltre sta per uscire “Fire and Ice”, un nuovo DVD live.

Thank you Athos,
Warmest wishes,
Steve


Ecco Steve Hackett a Savona, nel luglio 2010