lunedì 3 ottobre 2011

Vittorio Cane-"Palazzi"



Tra pochi giorni sarà disponibile “Palazzi”, album di Vittorio Cane, cantautore torinese di buona esperienza, essendo questo il suo terzo “lavoro”.
Una settimana fa, su questo blog, parlando di cantautorato, facevo riferimento ad una nuova scuola, quella che ha superato (nel senso dell’evoluzione) l’icona nata negli anni 70, senza peraltro accettare alcun compromesso di natura commerciale.
E sono davvero tanti i musicisti, scoperti giorno dopo giorno, che scrivono musica e testi semplicemente “guardandosi attorno”, senza essere spinti a regalare messaggi a tutti i costi, e senza strizzare l’occhio ai luoghi di estrema visibilità, a meno che il tutto non coincida con “qualità e trasparenza”.
Cane entra a pieno titolo in questa categoria di musicisti “puliti” che usano il coraggio per raccontare e raccontarsi, utilizzando ciò che il quotidiano propone, senza calcoli fatti a tavolino: in fondo è sufficiente dare uno sguardo al di là della propria finestra per trovare spunti a non finire.
Il modo in cui Vittorio Cane viene allo scoperto è davvero originale.
Non cerca di mascherare il suo evidente accento torinese e confeziona brani che sanno di “genuinità e semplicità”. E tutto questo apparente easy può essere preso come tale (e già questo potrebbe comunque essere motivo di estrema soddisfazione) oppure, se si è dotatati della giusta sensibilità, va decodificato.
Mi immagino che ogni sua singola creazione sia il frutto di un’alternanza di differenti sentimenti, che possono portare sofferenza o gioia, ma sono sempre la conclusione di un percorso, di un giorno, un mese o una vita… tutto fuorché semplicità!
E il raccontare le storie che si vivono nei “nostri” palazzi può portare a grandi sorprese che, una volta musicate, assumono il significato del messaggio e della denuncia, esattamente come molti lustri fa, quando erano le ideologie a guidare certi uomini di musica.
Un bellissimo album per un bravo e innovativo musicista del nostro tempo.
Tracklist: 1. Quello che / 2. Mai / 3. Umano / 4. A Milano / 5. Sto bene / 6. Non ne ho / 7. Palazzi / 8. Responsabilità / 9. Qui / 10. A casa mia





L’INTERVISTA

Ho letto che il tuo debutto risale a sei anni fa. Come sei arrivato a quella tappa importante? Quale percorso, scelto od occasionale, ti ha portato sulla via della musica (di impegno)?
Ho iniziato a scrivere canzoni attorno ai sedici anni, quando smettevo di giocare a calcio e la musica diventava importante.

Esiste un artista, italiano o straniero, che più ti ha influenzato … un musicista che hai utilizzato come esempio da seguire?
Nel 1994 usciva "mellow gold" di Beck, a quel punto ha capito che si poteva fare musica anche da soli.

Quanto c’è della tua terra nelle tue canzoni? Avresti potuto esprimerti allo stesso modo se fossi nato a 1000 chilometri di distanza?
Quello che vedi ti condiziona, e fa sviluppare un mondo parallelo. Non so come cambierebbe il risultato vivendo in un altro posto. Dovrei provare.

Raccontami qualcosa della tua dimensione live… quanto ti da e quanto ti sembra dia al tuo pubblico una performance on stage?
Si da e si prende. I concerti mi divertono molto, e se il pubblico si diverte, si sente un buon feeling. I concerti sono la parte del mestiere dove poi vai a divertirti. Come le vacanze ai tempi della scuola. Ho iniziato suonando chitarra e voce, da qualche hanno se è unito Deian Martinelli (di "deian e lorsoglabro") "grande campione", che suona l'organo elettrico e canta. Un paio di anni fa è arrivato anche Luca Mignacca che si è presentato col soprannome di "schifo", batterista, cantante e showmen di "enorme spessore", questa è la band degli ultimi concerti. Ultimo importante acquisto, Gianluca Senatore "Cato" musicista con tanta esperienza che potrà portare tanta qualità alla squadra.

Riesci a concepire lo scrivere e proporre musica senza liriche, in ambito cantautorale? La musica priva di testi emoziona?
Certo, anche senza testi la musica è Musica, quella classica è un buon esempio. Senza parole diventa una sensazione più astratta.

Che cosa nascondono i “Palazzi “ delle nostre città? Sono così diversi da quelli del passato?
C'è l'uomo del nostro tempo, e solo ognuno di noi può sapere cosa succede a casa sua, nel suo palazzo, che cosa vede dalla finestra, i rumori del vicino, quelli bravi del primo piano o quello che abita più in su che è antipatico. Tante vite nei palazzi.

Proporre la propria musica è oggigiorno frustrante perché spesso non c’è risposta adeguata ai sacrifici che si compiono. Pensi che sarebbe stato più facile dare visibilità alla tua musica 30… 40 ani fa?
Sarebbe stato bello andare a fare dei provini, e affrontare delle trafile diverse. Ora si, c'è tanta confusione, ma puoi fare quello che vuoi e come vuoi.

Mi dai una tua definizione di “stato di felicità” applicato al tuo ruolo di cantautore?
Penso che la felicità sia una forma di stupidità, che quando se ne va sei di nuovo triste o normale. Avere degli amici, innamorarsi, cambiare casa, cambiare abitudini, il nuovo, la soddisfazione, avere qualcosa da fare con piacere.

Che giudizio dai di Internet relativamente al tuo “mestiere” di musicista?
Ottimo, ha cambiato e migliorato tutti i mestieri.

Descrivi un sogno musicale che vorresti realizzare entro tre anni.
Quello più grande è cantare con una grande orchestra. L'altro è imparare bene l'inglese, e andare a "lavorare" via dall' Italia. Poi ci tornerei comunque volentieri.


Vittorio Cane
“Palazzi”
il nuovo album, dal 21 Ottobre
da Innabilis/ New Model Label, dist. Audioglobe ed in tutti gli store digitali
Concerto di presentazione:
25 Novembre 2011 @ Hiroshima Mon Amour - Torino

Vittorio Cane - Biografia in breve

Fuori da ogni schema eppure profondamente pop. Vittorio Cane ha saputo fondere queste due anime, creando uno stile unico ed un nuovo approccio alla canzone d'autore, che ha fatto scuola a Torino e nel resto d'Italia. Il suo debutto, con il cd autoprodotto "Vittorio Cane" risale al 2005, e da subito si è fatto notare nei circuiti più undreground mentre con "Secondo", pubblicato da Innabilis / New Model Label (2008), la musica di Cane è arrivata anche a canali televisivi mainstream come MTV ed All Music e a media nazionali.
Tra le collaborazioni di quel disco spiccano la partecipazione di Remo Remotti in "Conclusione" ed il duetto con Mao nel singolo "Ci Proverò". Per oltre due anni e mezzo il cantautore torinese si è esibito per club in tutta Italia, da solo o accompagnato da una band, con la presenza quasi fissa di Deian e, tra i vari concerti, va ricordata la partecipazione al Traffic Festival di Torino nel 2009, in apertura a Nick Cave. Vittorio Cane inoltre ha pubblcato una raccolta di testi e scritti vari dal titolo "Terzo Tempo" per l'editore Torinopoesia.
"Palazzi" è il terzo album, pubblicato da Innabilis / New Model Label, dist. Audioglobe.