mercoledì 19 ottobre 2011

Ecco cosa è accaduto alla 4° Jethro's Friends Convention....






L’appuntamento con Alba e con i cultori di un certo tipo di musica (quella di qualità) è ormai una tappa fissa.
Felice Prunotto e Franco Gastaldi, anche quest’anno sono riusciti a realizzare un evento pregevole, la 4° Jethro’s Friends Convention, denominata “the best of Jethro Tull”.
Tra i protagonisti i romani OAK, che in Piemonte non vedevamo dal 2008, quando furono tra i protagonisti della Convention di Alessandria.
Del gruppo ha fatto parte, come spesso accade, l’ex Tull Maartin Allcock, e sarà questa la formazione che si esibirà tra pochi giorni a Roma, in occasione della seconda edizione della Prog Exhibition.
Oltre a loro, Andrea Vercesi Project, che ha aperto la serata, e un paio di ospiti, il batterista Michele Vurchio e Franco Taulino, leader della Beggar’s Farm, di casa da queste parti.
Come ho spesso raccontato, gli eventi organizzati da Jethro’s Friends hanno delle peculiarità da rimarcare.
Intanto sono calati sulle possibilità del momento, e Felice, Franco e il resto degli organizzatori, dopo qualche esperienza negativa, mantengono la saggia filosofia del “non fare il passo più lungo della gamba”, cosa di per sé pregevole, soprattutto di questi tempi.
L’entrata è libera ed è proposta un’offerta (anche se personalmente chiederei una cifra minima simbolica, visto lo scopo benefico).
The last but not the list, il ricavato è investito in progetti nobili e va in ogni caso nelle mani di chi ha realmente bisogni importanti.
Nel caso specifico Felice e Don Paolo Corino ci hanno raccontato della necessità di fornire un contributo all’”Associazione Marta e Maria per la creazione di una nuova casa famiglia”, e le parole del sacerdote, anche se improntate alla distensione, certamente adeguata ad un momento di festa, hanno toccato nell’intimo i presenti, alla stregua delle musiche ascoltate nel corso della serata.
Un grande augurio a Paolo e ai sui amici affinché il progetto arrivi a degna e soddisfacente conclusione.




Ambiente tipico dei raduni targati “Jethro”, con figure sempre presenti, come ad esempio Wazza Kanazza, direttamente da Roma col pulmino degli OAK. A lui è affidato come al solito il merchandising, mentre il desk all’entrata del teatro dispone delle tipiche t-shirt focalizzate sull’evento.
Apre il concerto Andrea Vercesi Project presentando brani dai suoi ultimi due CD, Mad Fallen Leaf e Surronded by Music .
Folck rock di grande impatto. Andrea non è certo una sorpresa, ma questa sua nuova formula risulta particolarmente adatta in questo ambito a tema, e accanto a me Beppe Colombo-leader dei Pandora e quindi esperto di musica- commentando, traccia una sorta di parallelo tra la musica tullica originale ed una versione /rivisitazione tutta italiana.




Pregevole la presenza del diciottenne chitarrista Nicolas Furlan che non si fa tradire dall’emozione e sfodera qualche passaggio solistico interessante.
Vercesi sarà ancora sul palco nel corso della serata, ma la sua esibizione di apertura è stata una lieta sorpresa per quelli che non avevano ancora avuto l’occasione di sentirlo nell’ inedita formula.

Gli OAK sono bravi musicisti e qualcosa di più. Jerry Cutillo, leader del gruppo, è un polistrumentista/vocalist unico, ma è anche un “attore sul palco” e i suoi “amici” non sono da meno.
In un paio d’ore di musica provano a ripercorrere le differenti tappe della storia di Anderson e soci, cambiando abito in funzione del periodo storico musicale, passando dal cappotto primordiale di Ian al mitico trequarti a scacchi rossi e neri, con “Mauro il Professore”, di mestiere bassista, che indossa a tratti i panni di Jeffrey Hammond, in versione “strisce oblique”.
Molti i brani tipici del repertorio “Jethro”, ed altri che difficilmente si riescono ad ascoltare nei tour dei JT, come ad esempio una bella-e difficile- versione di “A Passion Play”. Si passa poi da Thick as a brick ad Aqualung , da Life is a log song a My Sunday feeling, con Cutillo in frequente passaggio tra differenti strumenti.
Molto bello l’angolo intimistico proposto da Francesco De Renzi che ha rivisitato tracce indelebili di prog “monumentale”, passando da Wakeman a Emerson sino ai Focus (chissà se qualcuno ha riconosciuto “Sylvia”?!)
Ma tra tanta musica di “altri” c’è stato spazio per le “creazioni OAK”, tratte da Shaman feet, ultimo album, tra rock ed etnia pura. Anche in questo caso il pubblico ha decisamente gradito.
Franco Taulino interviene con la sua solita bravura, al flauto e al canto nonché all’armonica, in occasione di Some days the sun… all’insegna della chitarra di Allcock.



Martin è entrato in scena oltre metà spettacolo, dando saggio della sua “istrionica bravura” , tra chitarra e voce, con estrema umiltà, fornendo alla convention la ciliegina sulla torta.




Vercesi e Michele Vurchio-grande batterista- hanno completato il parco ospiti, integrandosi nei vari brani.
Finale a sorpresa, con tutti i protagonisti sul palco per una versione differente di “Fat Man”, rinominata “Siberian man”.
Ero indegnamente presente anche io, e se è vero che non entrerò nella storia come il miglior mandolinista della nostra era, è altrettanto vero che il ricordo del 15 ottobre resterà per me tra i più preziosi.

Grazie Jerry… io non ci avrei mai pensato”.

Ancora un elogio al fan club di Alba e agli uomini che lo compongono, instancabili realizzatori di musica per tutti, all’insegna del rispetto delle vite altrui.
Ma forse i filmati diranno più di mille parole.


Erano presenti


Andrea Vercesi Project:

Andrea Vercesi- chitarra acustica, mandolino
Manuel Pili-basso elettrico
Giulio Balice-batteria
Mauro Mugiati-tastiere,chitarra acustica, voce

Ospite: Nicolas Furlan-chitarra elettrica

Special Guest: Franco Taulino-flauto, voce, armonica


OAK:

Jerry Cutillo- voce, flauto, chitarra acustica, balalaika, sax
Mauro Delorenzi-basso e voce
Francesco De Renzi-tastiere
Maurizio Di Vara-chitarra elettrica
Max Delfino-batteria

Special guests:

Michele Vurchio-batteria e percussioni
Maartin Allcock-polistrumentista
Athos Enrile-mandolino in “Siberian Man"