mercoledì 3 febbraio 2010

Louisiana Red



Le sue esuberanti performance, una personalità incontenibile e una tormentata storia di vita rendono Louisiana Red (vero nome Iverson Minter) uno dei bluesman più interessanti fra quelli che attualmente vivono in Europa.

Lousiana non suona blues ma lo vive e lo ha vissuto attraverso la sua chitarra e la sua voce.
Con una tormentata infanzia alle spalle, la madre muore una settimana dopo il parto e suo padre viene linciato dal Ku Klux Klan quando aveva solo tre anni, le sue canzoni hanno sempre rispecchiato queste tragiche esperienze di solitudine e violenza.

Influenzato da grandi musicisti quali Muddy Waters, Lightnin’ Hopkins e Arthur Crudup ha cercato a lungo il suo personale stile e la sua forma d’espressione.
Quando si esibisce le sue canzoni esprimono il suo feeling con la tradizione, con le spontanee composizioni che ci riportano alle origini del Blues del Delta.

In una carriera che si estende per mezzo secolo ha suonato con grandi bluesman tra i quali ricordiamo B.B. King e Muddy Waters, ha collaborato con Peg Leg Sam, Johnny Shines, Roosevelt Sykes e Brownie McGhee e, a proprio nome, ha inciso con Black Panther, JSP, Orchid, L+R e Blues Beacon; ma per lui non è importante dove e con chi si esibisce, Lousiana Red utilizza sempre la stessa intensità ed entusiasmo ad ogni concerto sia che sia di fronte a 10.000 persone in un festival o in un piccolo pub.

I primi successi discografici arrivarono intorno al 1952, quando incide per la Chess sotto lo pseudonimo di Rocky Fuller. In effetti il vezzo di cambiare nome lo accompagna per diversi anni sotto nomi quali Guitar Red, Elmore James Jr., Walkin' Slim.

Negli anni 60 continua l’incessante attività discografica registrando per Atlas e Roulette mentre, agli inizi degli anni 70, relega la musica in secondo piano e diventa un attivista politico del movimento dei Black Muslims, combattendo la battaglia per i diritti civili.

Giunge per la prima volta in Europa nel 1975, al Montreaux Jazz festival, dove riceve un ottima accoglienza e critica che lo porta a dar vita ad un'incessante attività concertistica europea tanto da lasciare gli Stati Uniti per vivere in Germania.
Questo però non gli impedisce di continuare a collaborare con grandi musicisti (fra tutti Johnny Shines) e, soprattutto, di vincere nel 1983 il "
W.C. Handy Award" come miglior artista blues tradizionale.

Da allora le produzioni discografiche ed i tour si susseguono senza sosta e, nel 1997, si registra un grande e trionfale ritorno di Red sulle scene USA.

Costantemente alla ricerca di una nuova espressione del blues,
il suo stile “down home”, irruento ma creativo alla slide e il canto passionale e istintivo legato a testi molto spesso politicizzati, fanno di Louisiana Red un musicista interessante e forse sottovalutato nonstante la troppa politica e la quasi “insensata” produzione discografica.

sito ufficiale: www.louisiana-red.com

(Slang Music)


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