mercoledì 17 ottobre 2012

Stadio dei Marmi, Roma, giugno 1972


Gianni Leone ci regala uno dei suoi ricordi.

Stadio dei Marmi, Roma, giugno 1972

Nella storia del Balletto di Bronzo, Roma ha sempre avuto un ruolo importante, se non addirittura fondamentale. Potrei raccontare decine e decine di aneddoti incredibili, di retroscena mai rivelati prima, di fatti ed eventi “storici”. La prima formazione del Balletto realizzò l’album “Sirio 2222” proprio alla RCA, tanto per cominciare. Io per un breve periodo mi unii al gruppo come tastierista -pardon- organista e cantante e facemmo una serie di concerti in tutta Italia suonando i brani del loro primo album. Quanti incontri tra i corridoi, alla mensa e al mitico (sì, mi si conceda di usare questo odioso e logoro aggettivo) bar della RCA!

Lucio Dalla, grande ammiratore del Balletto… Renato Zero che, dopo aver visto il nostro chitarrista Lino Ajello girare con una gallina al guinzaglio, spudoratamente cominciò a farlo anche lui… Ma vorrei raccontare qualcosa della “mia” formazione, quella dell’album “YS”. Mi vengono in mente tantissimi episodi, concerti fatti in locali che non esistono più (il VUN-VUN all’EUR, il TOTEM…), “Controcanzonissima ‘72” al PIPER, con tutti i gruppi del Prog (allora “Pop”) italiano… Voglio però rievocare le 4 serate del “Secondo festival delle avanguardie e nuove tendenze” che si svolse allo Stadio dei Marmi al Foro Italico i giorni 1, 2, 3, e 4 giugno del ’72. 

C’eravamo davvero tutti. Noi del Balletto ci sentivamo particolarmente eccitati: “YS” era stato appena pubblicato e aveva avuto ottime recensioni. C’era anche la RAI che riprendeva, una sera sì e una no. Il Balletto capitò in una serata “no”, ma noi non battemmo ciglio poiché, da autentici “freaks”, non ci fregava assolutamente nulla di apparire nella disprezzata e odiata Televisione di Stato. Dietro le quinte c’era un fermento indescrivibile… Ancora oggi conservo amicizie nate in quei giorni: Gianfranca Montedoro, Umberto Santucci e le coriste Cinzia e Paola dei Living Music, sempre presenti persino ai recenti concerti del Balletto a Roma; i ragazzi del Banco, coi quali ancora ci s’incontra in tante occasioni (abbiamo anche fatto un concerto memorabile a Rio de Janeiro 4 anni fa); Stefano Urso, bassista del Rovescio della Medaglia, che continuai a frequentare per anni.

Ricordo un Alan Sorrenti piangente dopo la sua prima esibizione in pubblico, sommerso dagli ululati e dai fischi (eh sì, non aveva azzeccato nemmeno una nota, poverino: tutte calanti o crescenti, se non addirittura clamorosamente stonate. Note intonate: rarissime, e così avrebbe continuato a cantare per tutti gli anni successivi), confortato con la manina sulla spalla dal suo produttore Corrado Bacchelli (che era produttore anche del Balletto e, ahimè, continuò ad esserlo anche durante il mio periodo da solista - LeoNero). Tutti ammirarono la mia “mise”: stivali al ginocchio Sado-Maso di cuoio dorato, calzamaglia nera, bolerino di paillettes color turchese, tutto realizzato su misura espressamente per me (allora la Moda non era ancora diventata… di moda: le cose bisognava inventarsele o realizzarsele da soli) e, naturalmente, chili di bigiotteria. Uno dei presentatori era un certo “Teo Teopoli”, leggo su una vecchia recensione recuperata dal mio archivio… Che fosse Teocoli? Mah! Tra il pubblico si videro anche personaggi noti e importanti. La sera che suonammo noi, per esempio, notai tra gli altri Shel Shapiro dei Rokes. Che buffo: solo pochissimi anni prima io ero un bimbetto che andava ai concerti dei Rokes e gridava: “Shel!! Sheeeel!!”, ma quella sera invece ero io ad esibirmi su quell’immenso palco di fronte a lui. La cosa che mi meravigliò molto fu che in fondo non rimasi turbato più di tanto dalla sua presenza: ormai cominciavo a sentirmi un po’ “star” anch’io!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Incredibile!!
Ho appena scoperto il tuo sito: veramente interessantissimo!!!!!!
Continua così, tornerò spesso a visitarlo.
Grazie.
Giuseppe (over 50....)