lunedì 2 giugno 2008

Black Sabbath




Tra i 45 giri che più contribuirono all’usura del mio mangiadischi azzurro, ad inizio anni 70, c’era “Paranoid”, dei Black Sabbath.
Non credo di aver mai ascoltato volontariamente altro di loro , anche se Ozzy Osbourne e’ entrato prepotentemente nelle nostre case ,attraverso MTV, e Tony Yommy e’ riemerso nel recente (di uscita), ma antico(per nascita) “Rock and Roll Circus” degli Stones, come chitarista dei miei amati Jethro Tull.
Ripropongo una loro breve biografia tratta da ” RockLab”.

I Black Sabbath, i quali prendono il nome da un film dell'orrore, nascono ufficialmente nel 1969 dalle ceneri degli Earth .
A farne parte sono Terrence Michael "Geezer" Butler, Frank Anthony "Tony" Iommi, John Michael "Ozzy" Osbourne e William Thomas "Bill" Ward, quattro ragazzi dei sobborghi di Birmingham, con alcuni demotape all'attivo, e una buona notorietà nel giro dei pub locali, grazie alla loro miscela di psichedelia e blues "bianco", di gran moda in quegli anni.Strappato un contratto con la etichetta Vertigo, nel '70 la svolta.
Pubblicano il loro primo disco omonimo, ed è la svolta.
Mai prima di allora un gruppo aveva suonato così "duro".
Erano già nati i Pink Floyd , i Led Zeppelin,e i Deep Purple stavano per dare alla luce il loro capolavoro “In Rock”, ma i Black Sabbath avevano già dal primo disco una direzione ben precisa: suoni oscuri e duri, riff distorti e pesanti, melodie tenebrose e
testi ispirati alla magia nera.
Come non rimanere inquietati di fronte all'inizio del disco: la pioggia che cade, i tuoni, una lontana campana di una chiesa ci introducono al folle rituale della canzone che porta il nome del gruppo.
Nonostante i testi e la musica, ad interessarsi di occultismo (e proprio pochissimo) è Butler, gli altri ne sono totalmente all'oscuro, ma l'effetto mediatico è enorme.Il secondo album, anch'esso datato 1970, è la vera consacrazione.
E' quel "Paranoid " che schizzò al primo posto delle classifiche britanniche, trascinato
dal singolo omonimo.
All'interno altri pezzi leggendari della band, come “Iron Man” e” War Pigs”.Il terzo
album è, se possibile, ancora più pesante.
E' “Masters of reality”, dai suoni opprimenti e potentissimi per l'epoca, che si apre con “Sweet Leaf” (una ode alla marijuana), e contiene inni come “Into the Void”, dalle atmosfere spaziali e “Children of the Grave”.Esce “Volume IV” nel 1972, e intanto gli incessanti tour stanno consolidando il successo della band su tutte e due le sponde dell'Atlantico, dimostrando le enormi capacità di showman di Ozzy, ma contemporaneamente minano la salute dei 4, anche per colpa dell'eccesso di stupefacenti.Nel 1973 esce l'ennesimo capolavoro,” Sabbath Bloody Sabbath”, forse il riassunto del primo periodo del gruppo, anche se denota già cambiamenti, come la
strumentale “Fluff”.
Da ricordare canzoni come la titletrack e” Sabbra Calabra”.Il gruppo passa il 1974 fra aule di tribunali, impelagato in cause col vecchio manager (scaricato senza tanti complimenti dopo Paranoid) e per il fallimento della casa di amministrazione dei diritti della band.Intanto esce” Sabotage”, in cui il suono della band si riconferma nel suo suono più hard.”Sabotage” è seguito da “Technical Ecstasy”, disco abbastanza criticato all'epoca, per il deciso cambiamento di suond del gruppo.Intanto la prima
line-up del gruppo si avvicina alla fine.
Le tensioni sono continue (specialmente fra Iommi e Ozzy), l'uso di droghe raggiunge livelli da primato, e anche la creatività cala mostruosamente.Canto del cigno è” Never Say Die”, dal titolo emblematico, in quanto Ozzy aveva lasciato brevemente la band prima di ritornare per realizzare il disco.Ozzy però perde il padre dopo l'uscita del disco e abbandona definitivamente i Black Sabbath per la carriera solista che lo porterà (se possibile) ancora più sulle vette di popolarità.Si pone ora ai tre restanti
componenti del rimpiazzo.
Viene scelto l'ex cantante dei Rainbow, Ronnie James Dio, la cui passione per il fantasy e le atmosfere medievali si sposano alla perfezione con le atmosfere oscure dei Sabs.Il primo prodotto della nuova line up è il grandissimo” Heaven and Hell”, vera perla di puro metallo pesante, in cui i Black Sabbath riguadagnano il posto di leader agli occhi di tutta una nuova schiera di fans dell'heavy metal.Il disco contiene veri classici del metal come” Neon Knights”, “Children of the Sea”,” Heaven and hell”
e “Die Young”.
Il tour del disco, che riportò la band nell'olimpo delle migliori live band del pianeta, culmina con 4 notti sold-out di fila all'Hammersmith Odeon di Londra.Per motivi familiari, dopo il tour Bill Ward abbandona il gruppo, e viene sostituito da Vinnie Appice (il quale seguirà poi Dio in gran parte della sua carriera solistica).Il secondo, ed ultimo, parto della seconda incarnazione dei Sabs è “Mob Rules”, purtroppo non ispirato come il primo, ma con ottime canzoni come “ Voodoo”, “Mob Rules”, “Turn up the night “e” Sign of the Southern Cross”.Come ultimo sussulto della formazione con Dio arriva il secondo disco dal vivo della band (il primo, Live at Last, fu
pubblicato postumo nel 1980), “Live Evil”.
Dio fu sempre critico nei confronti di questo album, in quanto fu tagliato fuori dalla produzione dello stesso. In effetti il mixaggio dell voce è tremendo, e molti assoli di chitarra potrebbero essere tranquillamente tagliati.Il singer italo-americano si porta dietro Vinnie Appice e inizia la carriera col suo gruppo, i Dio. A sostituirlo arriva
 nientemeno che Ian Gillan, legendario singer dei Deep Purple.
Il disco Born Again è l'unico esperimento di questa line up, che vede anche il ritorno di Ward dietro le pelli.Il disco è poco apprezzato dai fans, la direzione musicale è un parziale ritorno alle origini, abbastanza lontano dal metal dell'era Dio.Il gruppo si scioglie, Gillan va a preparare la reunion dei Deep Purple, Butler e Ward lasciano la band. Iommi inizia quindi una girandola mostruosa di musicisti (a volta durano solo poche incisioni o poche date del tour), che lavorano con lui ai suoi progetti solisti che
però portano ancora il nome Black Sabbath.
Da ricordare ci sono “Seventh Star” con Glenn Hughes dietro il microfono.
A porre una tregua a questo delirio di Iommi arriva il” Live Aid” del 1985 dove la formazione originale suona per beneficienza. A prendere il posto di cantante arriva poi Tony Martin, che ridà un po' stabilità al gruppo, che compone ottimi dischi come “Eternal Idol”, “Headless Cross” (con nientemeno che il grandissimo Cozy Powell alla batteria) e “Tyr”.Ad interrompere questa girandola, arriva la tanto rumoreggiata reunion con Dio, che si conclude dopo il buon album “Dehumanizer”, per colpa di
nuovo degli screzi fra Dio e il duo Iommi-Butler.
Ozzy ha infatti invitato la band ad aprire i concerti finali del suo tour a Costa Mesa, in California. Dio si rifiuta e lascia la band. A prendere il suo posto per quei due mitici concerti arriva nientemeno che il Metal God per eccellenza, Rob Halford dei Judas Priest (il quale è sempre stato un appassionato dei Black Sabbath e dichiarò che non gli sembrava vero di suonare insieme ai suoi idoli di giovinezza).Un altro album con Martin alla voce, “Cross Purposes”, del '94, e poi finalmente la notizia che tutti i fan dei Black Sabbath aspettavano: la Reunion della formazione originale, con la sola saltuaria defezione di Ward per motivi di salute.

Eventi recenti.
Il 13 marzo del 2006 i Black Sabbath sono entrati nella Rock and Roll Hall of Fame.
Ad introdurli i Metallica.
Quando sembrava che oramai la formazione fosse arrivata al suo definitivo declino e al ritiro dalle scene musicali, ottobre 2006 è stato annunciato un tour estivo nei principali festival metal europei con la formazione dell'album “ Heaven and Hell”:
Dio, Iommi, Butler e Ward.
Nel novembre 2006 Ward abbandona il progetto perché dichiara, in maniera molto vaga, che ci sono speculazioni sul nuovo nome del gruppo e viene sostituito da Vinny Appice.
Il 3 aprile 2007, il gruppo pubblica Black Sabbath: The Dio Years”, compilation di
brani composti con Dio e contenente anche pezzi inediti.
Recentemente, hanno suonato al Gods of Metal in data giugno 2007.
Nonostante si pensasse che il progetto Heaven and Hell fosse concluso, il gruppo resterà unito e farà uscire nel 2008 un nuovo studio album, il primo dall'album del
1995, “Forbidden”.
Questo nonostante Ozzy abbia espresso la sua voglia di poter scrivere del nuovo materiale discografico con la line-up originaria dei Black Sabbath.

" A mio parere, i Black Sabbath sono coloro che hanno dato vita a ciò che siamo soliti considerare Heavy Metal, e non c'è una band in giro oggi che non sia influenzata, in una qualsivoglia misura, dal gruppo di Tony Iommi
(Peter Steele, leader dei Type O Negative")



Paranoid




Citazione del giorno:
"Il peggiore dei deserti è una vita senza amici" (Anonimo)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo gruppo ha segnato tutto l'Heavy Metal.
Oltre Paranoid vorrei ricordare come Ozzy ha interpretato pezzi come "Changes","Mama coming home" e la splendida "Goodbye to Romance"

Ciao

Pino

Anonimo ha detto...

per alcuni i precursori del Metal sono stati i Judas Priest..ed in quanto ai testi,i Black Widow tempo prima trattavano di occultismo,stregoneria e Satana ,ma ciò non toglie che sicuramente i Black Sabbath sono stati coloro che maggiormente hanno contribuito allo sviluppo del genere Heavy Metal.