lunedì 19 novembre 2007

Rino Gaetano


La scorsa settimana ho visto in TV “Ma il cielo e’ sempre piu’ blu”, vale a dire il racconto della vita di Rino Gaetano, secondo l’autore.
Di lui ricordavo alcune canzoni, le più note, e la sua morte per incidente.
Era il 1981, ero da poco entrato stabilmente nel mondo del lavoro e progettavo il matrimonio.
Ero tuttavia ancora immerso nella “mia musica”, ero molto giovane, intransigente, riconoscevo solo il bianco ed il nero, essendo incapace di riconoscere le sfumature intermedie.
Non c’era quindi spazio" per un Gaetano qualsiasi" .
Uno come me, abituato ad ascoltare le articolate composizioni dei Genesis, come poteva prendere sul serio una canzone che diceva:
Gianna Gianna Gianna non credeva a canzoni o UFO , Gianna aveva un fiuto eccezionale, per il tartufo” ?!
Prendendo per buono ciò che è stato raccontato nell’occasione, la canzone “Gianna” ha rappresentato un problema per Rino Gaetano, o almeno il contesto in cui è emersa, il Festival di Sanremo, dove l’orecchiabilità e la novità (anche nel modo in cui è stata proposta) hanno reso il brano un successo immediato , non solo di vendite, dal momento che si classificò al 3 posto.
E dopo il baratro.
Come sempre mi accade, quando scopro qualcosa di nuovo , mi scatta la voglia di andare alla ricerca di quello che mi sono perso.
E così trovo che i testi di Gaetano sono tutt’altro che banali, che dietro all’incomprensibilità di certe frasi, c’è solo l’esigenza di ermeticità, un “celare” che tende a nascondere idee,principi,probabilmente non alla portata di tutti.
Insomma, mi accorgo che l’idea che mi era rimasta di quell’uomo, e cioè quella di un “costruttore di canzonette”, era del tutto sbagliata.
Forse un po’ troppo difficile, per essere un uomo del popolo.
Dimentico per un attimo le notizie lette su di lui , nel post film, e provo a dire cosa mi è rimasto dalla sola visione del raccontosenza dare giudizi tecnici su attori o autore… non ne sono capace.
Il dramma di questo artista è quello di un uomo qualsiasi, che vive tra frustrazioni , incomprensioni e delusioni.
E chi non ne ha?!
Frustrazioni di Gaetano? Beh, l’impossibilita’ di raggiungere il successo, di affermarsi, di far emergere la sua arte.
Non conosco persone che non abbiano piccole frustrazioni, che non credono di essere in qualche modo sottovalutati, che non hanno qualche rimpianto!

Incomprensioni ? Beh, la mancanza di un nomale rapporto col padre, il boicottaggio iniziale di qualche produttore.
Non conosco persone che non abbiano mai avuto problemi con i genitori, almeno nella fase adolescenziale, o che non abbiano avuto qualche rifiuto nel campo del lavoro, ad esempio.

Delusioni? Beh, un disco che non vende, una donna che lo accantona, un datore di lavoro che manipola.
Non conosco persone che non abbiano avuto qualche insuccesso, che non abbiano avuto problemi col sesso opposto, che non abbiano avuto difficoltà nei rapporti di lavoro.

Tutto questo per dire come mi sono apparsi normali i “problemi” di Rino Gaetano, evidenziati e sottolineati nello sceneggiato.

Lui un figlio del sud, obbligato ad emigrare per lavorare, obbligato a vivere in luogo "popolare", obbligato a fare ,inizialmente un lavoro modesto… come migliaia di persone.

Tutto questo appare come un problema insormontabile, che conduce Rino Gaetano all’alcolismo, ad una vita un po’ fuori dalle righe e, probabilmente, alla morte.
Nella testa di una persona ormai “matura” quale io sono, la storia raccontata in TV riporta ad una sola domanda: ” Ma che voleva sto Gaetano? Cosa pretendeva di più, a 30 anni? Come pensava di poter stare dentro ad un sistema (da lui cercato), senza quei compromessi ai quali tutti noi, artisti e persone comuni, dobbiamo sottostare?

Ma le rivoluzioni si fanno da dentro o da fuori… il sistema?
E’ ovviamente una considerazione semplicistica, una provocazione.
I nostri comportamenti sono la conseguenza dell’educazione ricevuta, delle esperienze fatte, della cultura assorbita, delle disavventure… ciò che per alcuni (i più fortunati), va combattuto (e sconfitto facilmente) con la razionalità, per altri diventa barriera insormontabile.
Rino Gaetano, a 30 anni, non era probabilmente forte a sufficienza per affrontare la vita da solo.

Le sue canzoni continuano a brillare di luce propria.
Ho provato a raccontare ciò che il film mi ha suscitato, e le mie opinioni non rappresentano alcun tipo di giudizio sulla persona.
Le mie considerazioni sono semmai rivolte ad aspetti più generali di questa nostra società, che partoriscono situazioni difficili da gestire e da raddrizzare, ed in cui io mi specchio quotidianamente, avendo come scopo principale la giusta educazione dei miei figli, in questo difficile mestiere di genitore, che nessuno mi ha insegnato, e che esercito con alterne fortune.





3 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti Atos per il fantastico blog! molto completo davvero!!!!! come già detto da mio padre consiglio un intervento sugli AC/DC :) ottimo davvero il blog!!! complimenti per le canzoni delle playlists!!
Fallen Angel Scarlet

Anonimo ha detto...

Grande Athos, l'ho visto anche io il telefilm ed ho messo sul cell la canzone "Ma il cielo è sempre più blu" direi attuale ai giorno nostri..
Concordo sugli AC/DC periodo ovviamente Bon Scott 1974 Jailbreak..

Ciao
Pino

Anonimo ha detto...

ciao Athos!!
bellissimo il tuo blog!per ora ho letto solamente la parte di finardi e di rino gaetano perchè adoro entrambi..
ti lascio uno stralcio di rino gaetano..
...supponiamo noi due
un amore,nulla piu,supponiamo dei giorni ad inventare ricordi
supponiamo una volta ,una volta soltanto
un amore che vuoi tu..

ti consiglio un libro molto bello..di Silvia D orenzi RARE TRACCE-ironie e canzoni di rino Gaetano.
ed.Arcana

a prest
Giò