domenica 21 ottobre 2007

Eugenio Finardi





A valle dei miei post, ho trovato alcuni commenti di “Dream”.
A proposito… chi sei?

“Dream” mi proponeva di dedicare uno spazio ad Eugenio Finardi, considerando il fatto che avevo inserito il suo sito ufficiale nella lista dei miei preferiti.

Al di là del piacere legato al soddisfare una precisa richiesta, avrei parlato in ogni caso di Finardi, che ha rappresentato per me in Italia, ciò che all’estero erano i Jethro Tull.

Non sto ovviamente facendo confusione su generi musicali diversi( anche se penso che la passione per il blues di Ian Anderson e Finardi sia elemento comune), ma mi riferisco al fatto che quando acquistavo un disco di Eugenio sapevo di poterlo fare a scatola chiusa perche’ il 90 % della musica sarebbe stato di mio gradimento… così come avveniva per i Tull.

In questo non ci sono giudizi di merito tecnico, ma emozionale.

Finardi potrebbe essere il n.1 o 100, poco importa, a me piaceva e piace qualunque cosa faccia.

Ho conosciuto la sua musica partendo da “Musica Ribelle”, canzone che ascolto e suono tutt’ora con piacere.

L’ho sentito nel 76, quando avevo 20 anni, nei giardini di Vado Ligure, nel corso di un’estate felice.

Era troppo forte vederlo dal vivo!

E poi mi intrigava la sua storia, il suo perfetto inglese, le sue velate vicissitudini personali.

Ma sentire “La Musica Ribelle” dal vivo, almeno a quei tempi, era davvero coinvolgente.

Ricordo di aver compilato un quadernetto con gli accordi ed i testi dei primi due album, e nei raduni in riva al mare Eugenio la faceva da padrone.

L’ho rivisto tre anni dopo a Varazze, sempre in estate, e accanto avevo mia moglie , che a quei tempi era solo una conoscente.

Presentò, mi pare, ”Roccando Rollando”, anche se a me rimase impresso il sound check con “Scimmia”.

Ho un altro ricordo indelebile legato a “La Radio”, che ho utilizzato una ventina di anni dopo con mia figlia, scrollandola e cantando, nel tentativo di farla dormire.



In tempi recenti ho scambiato anche un po’ di frettolosa corrispondenza con Finardi ed il suo consiglio e’ stato :”... prova a sentire Anima Blues!!!”
Il blues, vecchio amore!

Ora lo trovo molto diverso dal passato; anche (o soprattutto?) chi e’ dotato di talento evolve, per fortuna!

Non trascuro tutta la produzione che sta in mezzo.
La conosco e vige la regola che ho citato all’inizio: ogni disco e’ per me un concentrato di emozioni e suoni che mi riportano alle esperienze di questi anni, un legame molto stretto tra il mio vissuto e le note di quelle canzoni.
Ma chi mi ha colpito ultimamente e’ “Il Silenzio e lo Spirito”.
I brani sono di autori diversi, ma le atmosfere, gli arrangiamenti e le interpretazioni sono in grado di penetrare nei nostri strati più profondi.


Ho "rubato" dal sito di Finardi il seguente trafiletto:



Un universo immenso si espande, freddo e silenzioso, nel tempo e nello spazio.

Lo spirito dell’uomo si confronta con questo silenzio e ne nasce il canto.
Il ritmo da il senso al tempo.

L’armonia poggia sulle stesse leggi che reggono la luna e le stelle.

L’urlo, il caos, diventano canto e senso.

Le domande trovano risposta.

Lo spirito diventa musica”


Ho provato ad isolarmi e ad ascoltarne una parte mentre corro da solo, io, le scarpe da footing e le mie cuffiette.

Di solito metto cose ritmate, che aiutano la cadenza della corsa.
In questo modo anomalo ho ascoltato “Come in uno Specchio “ e “ Un Oceano di Silenzio”.
Correre, vedere il mondo che prosegue col suo ritmo naturale, ed entrare in sintonia con lo spirito di questa musica e’ un’esperienza che vale la pena di provare.

Ma una canzone che citerei, in questo particolare momento della mia vita, e’ “Mezzaluna”, proposta nell’album “Millenium", nel 1991.

E’ una delle tante belle canzoni scritte da Finardi .

Mezzaluna” (piu’ sotto il brano da ascoltare)

“Che cos'é che mi ha svegliato in questa notte di mezzaluna
che sarà che mi ha turbato in una notte così serena
come una mano mi ha interrotto il sonno
un allarme che mi ha rotto un sogno
o forse un tuono che da lontano
viaggia in quest'aria così fina
Vorrei che almeno ci fosse vento
che si sentisse il rumore del mare
che si rompesse questo silenzio
così assoluto che troppo fa pensare
che m'inventassi qualche cosa da fare
che ti svegliassi per potere parlare
ma stai dormendo profondo
e non posso nemmeno suonare

Tra poco l'alba verrà e con l'alba il sole
e con la luce vedrò che tutto và bene
a quest'angoscia riuscirò a dare un nome
e forse mi riaddormenterò
e ricomincerò a sognare

Adesso so cosa mi ha svegliato
in questa notte così serena
é la paura che mi venga rubato
il futuro da un'avversa fortuna
un terremoto, un improvviso crollo
un evento fuori di controllo
come una guerra lontana
sotto una luce di mezzaluna

Tra poco l'alba verrà e con l'alba il sole
e alla sua luce vedrò che tutto và bene
a quest'angoscia riuscirò a dare un nome
ti guarderò dormire e ti lascerò sognare

Tra poco l'alba verrà e con l'alba il sole
e la luce mi dimostrerà che tutto và bene
di quest'angoscia ora so qual'é la ragione
e forse mi riaddormenterò
e ricomincerò sognare

Mi identifico molto in questa situazione, che ho vissuto e vivo a più riprese.
La maturità e gli obiettivi raggiunti possono dare grande sicurezza nel quotidiano e a volte si ha l’impressione di essere invincibili.

In realtà esistono cose che sfuggono al nostro controllo, legate alla natura o al volere di un essere superiore.

La presa di coscienza che la nostra vita e’ anche in mano “altrui”, che possiamo essere impotenti davanti a certi eventi, e’ elemento che spesso può far perdere il sonno, e la ricerca di una soluzione ad ogni costo mi pare davvero pericolosa.
Avere la capacità di Eugenio, di proporre e fissare per sempre questo pensiero, in pochi minuti di musica, e’ una cosa che sinceramente gli invidio.


Proviamo ad ascoltarla attentamente aiutandoci col testo.



3 commenti:

Unknown ha detto...

Grazie!
EF

Anonimo ha detto...

Incredibile!!!
Il grande Eugenio ti posta?
Scusa la mia incredulita', non voglio minimamente sminuirti, la mia e' una sana ed incontenibile invidia.
Adoro i cantanti italiani in genere, ma solo le canzoni di Finardi mi hanno dato un "certo tipo" di emozioni.
Grazie per aver dato credito alla mia richiesta e spero di leggere altro in merito sul tuo blog.
Dream

Anonimo ha detto...

Grande Athos!
Eugenio è eccezionale nel saper raccontare emozioni con testi stupendi come questo (che è semplicemente uno dei tanti...) ma anche tu sei stato bravo a raccontarci di te, delle tue passioni e anche delle tue paure, le stesse di Finardi e le stesse di tutte le persone con un filo di cervello e di sensibilità!
Ti ringrazio per avermi dato dato la possibilitaà di leggere di te e di Eugenio!
Stella